Nuove schiavitù
Gioco d’azzardo, più supporto a chi dice basta alle slot
La dipendenza dal gioco d'azzardo ha ricadute devastanti. Le iniziative di Acli Toscana, anche a supporto per i circoli che dismettono le slot
di Alessio Nisi
La dipendenza dal gioco oltre a essere un problema di salute ha ricadute devastanti sulla vita di relazione, sulla vita professionale delle persone, sulla capacità di apprendimento dei ragazzi e prosciuga le risorse economiche delle famiglie. È una patologia che colpisce indistintamente tutte le fasce di età e gli strati sociali, ma in particolar modo le persone anziane e la popolazione femminile con una particolare e preoccupante trend in crescita per i giovani (continua a leggere QUI e QUI).
I rischi del gioco d’azzardo patologico. Questa la premessa su cui poggia “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale di cui le Acli sono tra i promotori e che ha contribuito rafforzare la consapevolezza sui rischi del gioco d’azzardo patologico. Anche grazie a questa iniziativa a oggi in Toscana il 97% dei circoli Acli è senza slot e solo 5 su 163 hanno ancora macchinette da gioco.
Bonifica dalle slot
Non solo. Acli Toscana, Arci Toscana e Anci Toscana, insieme, hanno messo a terra “Slot out”, progetto inserito nel piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo che ha l’obiettivo di promuovere una serie di iniziative di sensibilizzazione e diffusione dei rischi derivanti dal gioco d’azzardo, oltre a quello di attivare percorsi di “bonifica” per quei circoli in cui sono ancora presenti le slot.
Supporto ai circoli che hanno bandito le slot
Il fatto è che le slot sono una risorsa e per i circoli sono introiti. Per questo c’è bisogno di supportare le realtà che con coraggio si sono impegnate in questa direzione. In che modo? Lo spiega Elena Pampana, vicepresidente di Acli Toscana: «Rinegoziando l’affitto dei locali, sensibilizzando i volontari e i direttivi dei circoli e mettendo in campo azioni per aumentare le attività associative svolte. I nostri circoli sono prima di tutto luoghi di aggregazione e socialità».
L’attenzione è rivolta sia ai percorsi di deslottizzazione, sia alle necessarie azioni di supporto che evitino che altri circoli tornino sui loro passi per compensare l’aumento dei costi di gestione
Giacomo Martelli – presidente di Acli Toscana
Obiettivo , 100% circoli deslottizzati
Secondo Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, «ormai i danni del gioco d’azzardo patologico, in termini sociali, sanitari ed economici sono conosciuti e innegabili: come Acli non potevamo rimanere indifferenti e non adoperarci in prima linea, sensibilizzando la popolazione, ma anche dando per primi l’esempio». L’obiettivo? «Arrivare al 100% dei circoli deslottizzati – sostiene Elena Pampana – per i circoli non è facile rinunciare agli introiti che derivano dalle slot, soprattutto in tempi in di inflazione e caro energia, ma abbiamo dimostrato che è possibile farlo».
In apertura foto Pixabay
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