Welfare

Gioco d’azzardo: le vittime sono soprattutto poveri

Ricerca Usa rivela: le persone con problemi economici giocano il doppio degli altri

di Redazione

Il gioco d’azzardo è un gioco a perdere, si sa. Ma, nonostante ciò, è un vizio molto più comune tra le persone con problemi economici che non tra quanti hanno il portafoglio gonfio. “Perché le persone indigenti, o costrette a fare ristrettezze economiche – rivelano i ricercatori della Carnegie Mellon University Usa – sperano nella vincita per un riscatto sociale. E per lasciarsi alle spalle l’incubo dei conti da pagare”.

Una conclusione che dovrebbe far pensare politici ed economisti italiani, vista la proliferazione di lotterie, gratta e vinci e slot machine tipiche del nostro paese. I ricercatori statunitensi spiegano i meccanismi del gioco d’azzardo sul Journal of Behavioral Decision Making. “Le lotterie di Stato – ricordano – in media restituiscono a ogni giocatore 53 centesimi per ogni dollaro speso. Dunque si tratta di un investimento tutt’altro che redditizio. Eppure riscuotono successo, proprio tra chi non ha soldi da buttare”. Dati alla mano, rivelano gli scienziati, le persone con problemi economici giocano il doppio rispetto a quanti non si curano di sperperare qualche euro. “Ma di fatto – affermano – così facendo non fanno che esacerbare la loro condizione. In un circolo vizioso che può portare alla rovina”.

Sarebbe dunque la condizione di povertà a determinare la propensione al gioco. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno studiato il comportamento e l’attitudine al gioco di un gruppo di cittadini di Pittsburgh, catalogati per censo e a cui era stato chiesto di indicare la propria percezione di status economico. Per reclutarli, gli scienziati si sono appostati alla fermata dell’autobus, offrendo 5 dollari a ciascun partecipante, più la possibilità di acquistare 5 gratta e vinci.

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