Mondo

Gino Strada: proveremo a far liberare ostaggi

Il chirurgo di guerra parla del proprio ruolo nelle trattative in un'intervista a La Stampa

di Gabriella Meroni

”Non abbiamo monete di scambio da offrire se non la nostra storia, che in Iraq conoscono bene, essendo da nove anni impegnati nelle nostre missioni umanitarie. Se non presentando il conto del nostro lavoro: in questi nove anni abbiamo curato 250mila iracheni, e oggi siamo qui forti di questa nostra esperienza per chiedere aiuti i nostri interlocutori gesti umanitari. Senon il nostro impegno contro le guerre, in Italia come nel resto del mondo”. Ad affermarlo, in una intervista a ‘la Stampa’, e’ il fondatore di Emergency, Gino Strada, in Iraq da due giorni per tentare di far liberare gli ostaggi italiani. Quanto ai familiari degli italiani prigionieri, direi loro, afferma Strada, ”che stiamo facendo questo tentativo come lo avremmo fatto per chiunque altro si fosse trovato nelle condizioni dei loro cari”. Soprattutto, aggiunge, spero ”che anche loro tengano fuori la politica. Siamo neutrali perche’ siamo una organizzazione umanitaria”.


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