Cultura

Gino Paoli su Umberto Bindi

"La verità è che non facciamo abbastanza per gli altri", ha detto Paoli sul cantante scomparso oggi

di Redazione

Umberto Bindi non ha fatto in tempo ad usufruire della legge Bacchelli, ma ”in questo caso non c’e’ colpa da parte di nessuno”: lo afferma Gino Paoli, che sottolinea quanto il cantautore abbia ”voluto appartarsi di sua volonta’ per non farsi vedere malato, in una sorta di divismo in senso buono”. Paoli parla di ”dignita”’ e di ‘pudore” di Bindi, ricordandolo cosi’: ”L’ultima volta l’ho visto due anni fa e stava bene. Poi l’ho perso di vista. Si è isolato perche’ era malato. L’ho rivisto a ottobre scorso, ed era gia’ abbastanza grave. Ho richiesto la legge Bacchelli ed è stata applicata quasi subito. Il problema – aggiunge – e’ che forse non ci occupiamo abbastanza degli altri, in generale. Quando si esce dal campo visivo dell’informazione, si viene dimenticati”. ”Nei suoi confronti – prosegue riferendosi alla omosessualità dichiarata dell’artista scomparso – c’è stata una condanna assolutamente ingiusta. Gli hanno rovinato la carriera. Ma se uno è omosessuale, sono affari suoi. E’ stata una crocifissione, che io ho sentito come una colpa della società?.

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