Mondo

Ginevra, il festival dei diritti umani non si ferma ma si reinventa in versione 2.0

Di fronte all’annullamento della manifestazione per l’epidemia di Coronavirus, l’équipe del festival Fifdh non si è arresa e nel giro di 48 ore ha ideato una nuova versione della rassegna, che offre 27 dibattiti e interviste con artisti e attivisti di primo piano, da seguire in diretta su internet. Dal 6 al 15 marzo, a Ginevra e online

di Cristina Barbetta

Apre oggi a Ginevra Fifdh, la rassegna più importante al mondo dedicata al cinema e ai diritti umani, giunta quest’anno alla sua 18a edizione. La manifestazione, che si tiene in concomitanza con la sessione principale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, era stata annullata lunedì 2 marzo in seguito all’emergenza Coronavirus, ma dopo soli due giorni l’équipe di Fifdh ha deciso di andare avanti e ha annunciato il ritorno del festival “in una forma ripensata”, con una programmazione 2.0, perchè la questione dei diritti umani è essenziale, e ancora di più in questo contesto.

Come spiega Isabelle Gattiker, direttrice di Fifdh, «Non era possibile rinunciare alla nostra missione, che è quella di offrire uno spazio per l’espressione e il dibattito agli attivisti e agli artisti, di denunciare le violazioni dei diritti umani ovunque nel mondo e di mettere in luce le soluzioni possibili. Abbiamo deciso che era fuori questione rinunciare. Con il sostegno dei nostri partner, l’équipe di Fifdh ha ideato in 48 ore una nuova versione del Festival».

Dal 6 al 15 marzo, Fifdh (Festival del film e forum internazionale sui diritti umani) , presenterà un programma alternativo di grande qualità, che consentirà di portare la voce degli attiviisti dei diritti umani a un vasto pubblico. Il festival presenta 27 dibattiti, oltre a interviste con 50 ospiti di primo piano, che saranno trasmessi su internet su fifdh.org, sul canale youtube del festival e sulla sua pagina facebook, in diretta, così che il pubblico potrà intervenire e fare domande ai relatori.

I temi che verranno discussi in questa edizione sono: l’emergenza climatica, la difesa dei diritti fondamentali e la moltiplicazione delle rivolte cittadine nel mondo. Tra gli invitati Kenneth Roth, Agnès Callamard, Pablo Servigne, Joe Sacco, Alaa Salah, Rony Brauman, François Gemenne, Alaa al Aswany, Tahani Abass, Abdulaziz Muhamat e Hatice Cengiz.


Confermato, l’11 marzo, il vernissage della mostra di Ernest Pignon-Ernest, pioniere della street-art, precursore di Banksy e di JR, dal titolo: “Les murs du lendemain” (I muri del domani), in presenza dell’artista.

Al programma si aggiungerà una discussione sull’epidemia di Coronavirus, sempre l'11 marzo, dal titolo: “Covid-19 e diritti umani”, con il professor Didier Pittet, medico infettivologo e epidemiologo all’ospedale universitario di Ginevra, e lo specialista di politiche della salute Yannis Papadaniel.

Per quanto riguarda i film, le giurie del festival vedranno i film della selezione e ne discuteranno a distanza. La classifica dei vincitori di Fifdh 2020 sarà annunciata al termine del festival. Si potranno vedere molti film della selezione ufficiale con diverse modalità: in streaming, sui canali della radio televisione svizzera (RTS), e anche in dieci festival svizzeri. I festival svizzeri di cinema e gli attori culturali di Ginevra si sono infatti immediatamente mobilitati per proiettare i film della selezione ufficiale di Fifdh, che non hanno potuto essere mostrati al pubblico. Tra di essi: il Locarno Film Festival (agosto), il Film Festival Diritti Umani | Lugano (ottobre) e il il Festival Internazionale del Film di Ginevra (novembre).

Foto di apertura: locandina della 18a edizione di Fifdh, che si occupa di un'epoca segnata dall'emergenza climatica e dalle rivolte cittadine nel mondo. Foto di Charlie Hamilton James

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