Sostenibilità
Giappone: via la giacca per tagliare energia
La nuova strategia del governo giapponese per risparmiare energia elettrica
E’ un po’ come se Luca di Montezemolo sfilasse in passerella in bermuda e canottiera. E non per provocare, ma per dare il buon esempio a tutti gli impiegati delle imprese italiane, inclusi i dipendenti statali. Messaggio: al bando giacca e cravatta, andate in ufficio con abiti più leggeri, userete meno il condizionatore e farete risparmiare il paese sulle bollette dell’energia elettrica.
L’idea è venuta a Yuriko Koike, ministro giapponese per l’ambiente, che ha proposto di rivoluzionare l’abbigliamento da lavoro per contribuire allo sforzo nazionale per far scendere le emissioni di gas serra del 6% entro il 2012. In Giappone l’abbigliamento da ufficio è tradizionalmente molto formale, abito nero, camicia bianca e cravatta scura: in estate questo costringe a un utilizzo massiccio di condizionatori. La cui stagione si apre proprio oggi, 1 giugno. Via la giacca dunque, per prevenire il riscaldamento terrestre.
Tra mille perplessità (in Giappone il rapporto con i clienti contempla un rituale molto delicato), il primo ministro giapponese, Junichiro Koizumi, ha indetto un concorso per scegliere l’abbigliamento estivo da proporre per l’estate 2005. Tra 3200 proposte alla fine è stato scelto il Cool Biz. Che sarà presentato in passerella il 5 giugno, in una sfilata a cui parteciperanno tredici dirigenti di società leader del Paese. A cominciare da Hiroshi Okuda, presidente della Toyota e della Confindustria giapponese.
Nel frattempo il nuovo impiegato modello, in maniche di camicia, già campeggia nelle vignette di Kenshi Hirokane, il maggior vignettista del Paese. Naturalmente su invito del governo.
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