Sostenibilità
Giappone: si è aperto il Civic G8
A Kyoto tre giorni di meeting della società civile, un evento organizzato dal governo che ospita il prossimo g8.
Si è aperto oggi a Kyoto il Civic G8, un incontro di due giorni delle organizzazioni non governative dei Paesi del G8 in vista del prossimo vertice degli otto Paesi più industrializzati del pianeta, che si terrà nella città giapponese di Hokkaido dal 7 al 9 luglio prossimi.
Il “g8 della società civile” è promosso dal Japan g8 ngo forum in collaborazione con il ministero degli affari esteri del Giappone, in coincidenza con l’incontro degli sherpa: circa 200 rappresentanti di organismi non governativi si ritrovano per elaborare le raccomandazioni e le istanze da presentare ai governi in occasione del g8.
Ambiente e cambiamenti climatici, poverta’ e sviluppo, pace e diritti umani i temi al centro di questo terzo appuntamento che ha come obiettivo raccogliere opinioni e proposte della societa’ civile e sensibilizzare i leader degli 8 grandi del pianeta.
E dal g8 della società civile arriva già un primo appello, di Legambiente: ”La societa’ civile dica no al nucleare e si’ alle fonti rinnovabili. Sono scelte fondamentali per la pace e la lotta ai mutamenti climatici” ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, responsabile del Dipartimento internazionale di Legambiente, da Kyoto.
In occasione del 22/o anniversario di Chernobyl che Legambiente chiedere a tutti i Paesi di fermare la proliferazione nucleare, sia civile che militare, e di promuovere le energie rinnovabili per contrastare i cambiamenti climatici globali. ”La storia del nucleare – ricorda Legambiente – e’ costellata da una lunga lista di incidenti: tra i piu’ gravi quello di Sellafield in Inghilterra nel 1957, quello di Three Mile Island nel 1979 negli USA, la catastrofe di Cernobyl nel 1986, Tokaimura in Giappone nel 1999 e Mihama nel 2004, sempre in Giappone”.
“Ai costi elevati e alla scarsa sicurezza del nucleare – afferma Gubbiotti – va aggiunto il rischio del terrorismo internazionale, visto che il plutonio e’ una materia prima per la costruzione armi atomiche, e il problema dello smaltimento definitivo delle scorie”. Legambiente ricorda infine che esistono circa 80 depositi ”provvisori” nel mondo, ma non ancora un sito di stoccaggio definitivo. L’unico previsto fino ad oggi e’ quello di Yucca Mountain in Nevada (Usa) che dovrebbe entrare in funzione tra il 2010 e il 2015. Infine c’e’ il problema del decommissioning, ossia lo smantellamento delle centrali una volta spente. Un processo oneroso e molto rischioso data la radioattivita’ del reattore e di cui non esiste un protocollo unico a livello mondiale.
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