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Giappone: con otto euro puoi “affittare” un amico
Takanobu Nishimoto ha messo in piedi un’attività con 60 dipendenti a cui ci si può rivolgere quando non si ha il coraggio di confidarsi con un amico vero. Fenomeno che magari può scandalizzare. Ma pensato nel contesto della cultura Giapponese non dovrebbe meravigliare viste le regole sociali rigide che rendono difficile il confronto, il dialogo e le relazioni tra le persone…
di Anna Spena
Sembra impossibile, ma non lo è. L’idea è venuta a Takanobu Nishimoto, uomo di mezza età, che ha messo in piedi un vero e proprio equipaggio di “ascoltatori a pagamento”. Non sono medici ma persone normali a cui ci si rivolge quando si ha bisogno di parlare e non si trova il coraggio di andare da un terapista o confidarsi con qualcuno in famiglia.
Takanobu Nishimoto ha cominciato per hobby a offrire la sua compagnia a pagamento a persone che avevano bisogno di qualcuno che li ascoltasse. Poi l’attività da hobby è diventata un lavoro.
Sono 60 i dipendenti in tutto il Paese che hanno tra i 45 e i 55 anni. Finora si sono rivolte a Nishimoto più di tremila persone disposte a pagare una tariffa oraria di mille yen (otto euro) per farsi ascoltare. «L'idea iniziale», ha spiegato Takanobu Nishimoto, «era quella di migliorare l'immagine delle persone della mia età, quelle non proprio giovani – ma non ancora vecchie – che possono dare buoni consigli. Poi ho capito che io mi affezionavo alle persone e loro a me».
La sua agenzia ha circa 30 – 40 clienti al mese e il 70% dell’utenza è composta da donne. In Giappone sono cresciuti con una cultura e con norme sociali così rigide da rendere difficile il confronto o l’apertura agli altri. I ruoli sociali sono rigidi e definiti. Negli ultimi anni, infatti, sono nate diverse agenzie simili a quella di Takanobu Nishimoto. Quindi, dal loro punto di vista, questa trovata non è poi così assurda…
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