Welfare

Gianni Mugnai, ex tossicodipendente: «Con l’auto-aiuto ho imparato ad aiutare gli altri»

Gianni Mugnai: faccio più che altro sensibilizzazione, vado ai convegni e nelle scuole a parlare con i genitori dei ragazzi che hanno problemi con la droga e la depressione.

di Daniela Verlicchi

Per Gianni Mugnai, fiorentino, trent?anni, volontariato all?associazione Valdarnese di Firenze (tel. 055.941791), è una questione di riconoscenza. Lui i gruppi di auto-aiuto li ha sperimentati prima di tutto dalla parte del paziente. La sua è stata una vita ?in salita?. Il male di vivere l?ha indotto a fare uso di alcol, cocaina, eroina e altri tipi di droghe. Si è rivolto a uno specialista e ha intrapreso una cura a base di psicofarmaci. Poi l?incontro con l?associazione grazie alla quale «ho imparato ad affrontare i miei problemi con coscienza e non con paura». Qui inizia la sua esperienza come volontario. Che ruolo svolge all?associazione valdarnese? Faccio più che altro sensibilizzazione: vado ai convegni e nelle scuole a parlare con i genitori dei ragazzi che hanno problemi con la droga e la depressione. Non faccio molto di più che raccontare la mia storia. Cosa lehanno insegnato i gruppi di auto-aiuto? A non chiudermi. Se tieni tutto dentro è peggio. Hai già perso. In associazione ho incontrato delle persone di cui potevo fidarmi, delle persone sincere, che ti parlano con onestà e che mi hanno sempre aiutato gratuitamente. Perché ha deciso di fare il volontario? Prima di tutto per parlare del mio problema. Già questo mi fa stare meglio. Come ho detto, se ti chiudi in te stesso è finita. E poi voglio raccontare la mia storia, poter aiutare le persone come sono stato aiutato io.


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