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Giallo Croce Rossa: le fatture di Bagdad

Al bilancio della Croce Rossa italiana mancano 14 millioni di euro ... a noi vengono in mente le due Simone, anche se all'epoca tutti negarono il pagamento di un riscatto

di Paolo Manzo

Vi è mai capitato di smarrire 14 milioni…

… di euro? La domanda è stupida ma, a leggere il documento esclusivo pubblicato da Italia Oggi martedì 7 novembre, pare proprio che la Croce Rossa italiana ci sia riuscita. Cosa è successo in sostanza? Che secondo una relazione riservata del ministero dell?Economia e delle finanze, quando la struttura era sotto l?ala protettiva del commissario straordinario Maurizio Scelli sono spariti 14 milioni di euro. Orbene: è chiaro che in Iraq, Paese ove la Cri doveva impiegare i denari, non è possibile star dietro alle sottigliezze burocratiche e, per usare la frase storica di un sottosegretario assai legato all?Africa, «in certi posti non è possibile chiedere le fatture ai cammelli». Il punto è che dal bilancio della Croce Rossa italiana mancano 28 miliardi di vecchie lire, non pochi spiccioli e, inoltre, più che alle fatture difficili da ottenere a Bagdad e dintorni, a noi vengono in mente le due Simone, consegnate fisicamente nelle mani di Scelli dai rapitori… All?epoca tutti negarono il pagamento di un riscatto, ma quella tesi oggi fa a pugni con i conti che non tornano. Urge fare luce, da parte della Croce Rossa post Scelli.

Dal 30 ottobre al 4 novembre…

… l?Italia ha ospitato a Roma sei ministri e un capo di Stato per lo Special Forum della Fao. A parte il numero ridicolo di ospiti stranieri per un evento di tale importanza e che testimonia tutte le difficoltà in cui si dibatte l?organizzazione, lascia perplessi che «il nostro governo, con 107 tra ministri, viceministri e sottosegretari, sia stato rappresentato dalla pur ottima vicesindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia». A denunciare la mancanza istituzionale è Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ong italiane, che spezza una lancia solo a favore «della viceministra degli Esteri, Patrizia Sentinelli, l?unica a partecipare a una tavola rotonda». In effetti si poteva (e doveva) dare di più.

Da segnalare che, per la prima volta, è la stessa Fao ad avere ammesso di aver fallito rispetto agli obiettivi che si era posta dieci anni fa per combattere la fame: sia nell?apertura di Diouf che nel documento assunto alla fine è assolutamente leggibile quest?autocritica. Chapeau.

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