Mondo

Gheddafi: guerra rafforza terrorismo internazionale

Per il leader libico ''Il progetto di George Bush d'intervenire contro l'Iraq non ha alcuna giustificazione ragionevole"

di Paolo Manzo

”Il progetto di George Bush d’intervenire contro l’Iraq non ha alcuna giustificazione ragionevole. Le spiegazioni americane non tengono: ne’ quella politica ne’ quella militare, e tanto meno quella giuridica. Tutto mi sembra irrazionale. Siamo in pieno surrealismo. E sempre torniamo alla domanda senza risposta: qual e’ il potere supremo che da’ agli Stati Uniti il diritto di fare la guerra?”. Queste le dichiarazioni del leader libico Muhammar Gheddafi in un’intervista a Le Figaro. Per Gheddafi, ”Saddam ha fatto tutto quello che gli si chiedeva. Non ha altro da dare. Cosa vogliono ancora gli americani? Che Saddam si spogli nudo? Ma si e’ gia’ tolto tutti gli abiti, poiche’ ha accettato addirittura che gli ispettori dell’Onu andassero a frugare nelle sue residenze personali a Bagdad e altrove”. Ma soprattutto, per il colonnello libico, ”gli Stati Uniti vanno verso la loro rovina. All’inizio correranno da una vittoria all’altra. Ma non durera”’. ”Bush -afferma ancora Gheddafi – dovrebbe ricordarsi cosa successe a Hitler. Nel 1939, prese il controllo dell’Europa senza mai incontrare una vera opposizione. Eppure, nel 1945, fu Hitler ad essere sconfitto. Noi arabi abbiamo un proverbio: ‘Chi comincia col ridere molto finisce sempre col piangere molto’. Dopo una prima vittoria, gli americani rischiano di andare incontro a un disastro”. Perche’, secondo il leader arabo, la vittoria sara’ ”facile ma sara’ soltanto provvisoria, perche’ fara’ nascere delle reazioni. E non solo in Iraq o nel Vicino Oriente. Le conseguenze si faranno sentire in Europa e nel mondo intero”. Il terrorismo ”rischia di diventare un flagello generale” afferma ancora Gheddafi. Che incalza: ”il giorno in cui l’America andra’ in guerra, bisognera’ aspettarsi il peggio. Tutti gli scenari saranno possibili. Tutto quel che succede attualmente serve gli interessi di Bin Laden. Contro un’America dominatrice, contro un’America egemonica, egli vuole apparire come il salvatore. In molti Paesi arabi -conclude- Bin Laden passa per essere un eroe della resistenza”.


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