Welfare
Gesù bambino venuto dal mare, una storia di solidarietà per i più piccoli
“Gesù Bambino venuto dal mare” è un albo illustrato ispirato a uno dei tanti sbarchi sulle coste italiane. Soccorritori e migranti, che si muovono nella tendopoli allestita sulla banchina del porto, diventano le figure di un moderno presepe vivente, che rievoca i pastori e i re magi di duemila anni fa.
E' inverno e in piccolo borgo marinaro si prepara a festeggiare il Natale. Nel silenzio della notte un barcone sbanda in balia delle onde, ma nessuno è perduto.
La prima a scendere è una donna incinta, una madonna della pelle scura. E mentre tutti vengono avvolti nelle coperte termiche, dorate e luccicanti, sotto una tenda nasce un bambino.
Soccorritori e migranti, che si muovono nella tendopoli allestita sulla banchina del porto, diventano le figure di un moderno presepe vivente, che rievoca i pastori e i re magi di duemila anni fa.
E’ questa la storia raccontata nell’albo illustrato “Gesù bambino venuto dal mare”, scritto da Mariella Panzeri e accompagnato dalle illustrazioni di Silvia Colombo, (edizioni Lapis, dai 4 anni).
«L'idea di “Gesù Bambino venuto dal mare” è nata dalle riflessioni e dai sentimenti suscitati dalle quotidiane cronache degli sbarchi, spesso drammatici, di migranti sulle coste italiane», racconta Mariella Panzeri, l’autrice, insegnante in pensione.
«In particolare, mi aveva colpito ed emozionato molto uno sbarco accaduto nel periodo dello scorso Natale, per la mobilitazione straordinaria e generosa della popolazione. Così ho iniziato a pensare ad un racconto, in cui il tema dei migranti s'intrecciasse col vero significato del Natale e, a poco a poco, ho trovato le similitudini che Silvia avrebbe saputo interpretare con la sua sensibilità artistica: la luce bianca del faro, che solca il cielo come una cometa; le coperte dorate in cui vengono avvolti i naufraghi, come i mantelli dei Re Magi; un bambino che nasce sotto una tenda, come Gesù in una povera grotta; gli abitanti che portano doni ai migranti, come i pastori duemila anni fa; la stella cometa accesa nel campo, come segno di speranza e di gioia per chi ha accolto e per chi è stato accolto».
La luce bianca del faro, che solca il cielo come una cometa; le coperte dorate in cui vengono avvolti i naufraghi, come i mantelli dei Re Magi; un bambino che nasce sotto una tenda, come Gesù in una povera grotta; gli abitanti che portano doni ai migranti, come i pastori duemila anni fa; la stella cometa accesa nel campo, come segno di speranza e di gioia per chi ha accolto e per chi è stato accolto.
Mariella Panzeri
A dare forma e colore alle parole di Mariella è stata Silvia Colombo, sua figlia. «Per ricreare quella atmosfera di stupore e magia che il periodo natalizio porta con sé ho utilizzato nella prima parte del libro i blu, i viola e il nero, che pur esprimono la drammaticità di un salvataggio, sono sempre rischiarati da un segno luminoso, che dà gioia e speranza: la luce del faro, le stelle, le luci del Natale. Mentre i colori più accesi e caldi (i rossi, gli arancioni, i gialli) li ho scelti per restituire il calore della risposta generosa dei soccorritori e al sentimento di gratitudine dei naufraghi».
Il desiderio di Mariella e Silvia era quello di fare un libro che contribuisse a tenere vivo l’interesse verso il problema complesso delle migrazioni e a sensibilizzare anche i bambini al valore universale della solidarietà. «Per questo abbiamo dedicato il nostro lavoro alle tante persone o associazioni, impegnate da anni sul fronte dell'accoglienza di chi fugge da situazioni estreme di guerra o di povertà, di chi lascia la propria terra con la speranza di un futuro migliore. “Siamo tutti sulla stessa barca … compagni dello stesso viaggio” dice Papa Francesco. Ci auguriamo che il libro venga accolto con lo spirito con cui è stato scritto e illustrato: per raccontare una storia di Natale fatta di sguardi e di gesti buoni, in cui la nascita di una vita è segno di speranza per tutti».
Le immagini sono tratte dal libro. Si ringrazio l'ufficio stampa Lapis edizioni
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