Non profit

Germania: il percorso della sussidiarietà

Primo passo: stop alle imposte sulle donazioni

di Rosario Lembo

«Ciò che il privato sociale può risolvere meglio dello Stato, è bene che spetti alla società civile». Praticamente, sussidiarietà. Gerard Schröder lo dichiarava in aprile a Francoforte, al Convegno della Fondazione Friedrich Ebert. E sono importanti le iniziative in campo, in Germania, per sostenere lo sviluppo del non profit e del privato sociale anche tramite appoggi governativi e il lavoro di una Commissione parlamentare. Innanzitutto, la riforma della legge sulle fondazioni: il 1° gennaio di quest’anno sono state alleggerite le tasse sulle donazioni a favore di iniziative sociali, per l’arte e per lo sport. Per donazioni fino a 40 mila marchi (circa 40 milioni di lire), non c’è alcuna tassa. Donazioni più ingenti vengono invece tassate in proporzione e si offrono altri tipi di condizioni agevolate agli sponsor e alle fondazioni, per le quali sono in preparazione nuove linee guida. Nel febbraio dello scorso anno, inoltre, ha iniziato i lavori una Commissione composta da 11 parlamentari e altrettanti esperti del privato sociale, che stanno elaborando un’inchiesta: “Il futuro dell’impegno civile”. Il testo, che verrà concluso nel gennaio 2002, servirà da vademecum per tutte le istituzioni, nazionali e locali.


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