Famiglia

Genova, settore 5: ecco la scuola di tifo

Il Genoa Club For Children è un’associazione senza scopo di lucro fondata a Genova l’autunno scorso da Marco Barnieri, ex capotifoso...

di Daniele Biella

Il Genoa Club For Children è un?associazione senza scopo di lucro fondata a Genova l?autunno scorso da Marco Barnieri, ex capotifoso. È una vera e propria scuola di tifo, che ogni settimana porta allo stadio 400 ragazzi tra i 7 e i 14 anni, per il 40% femmine. I genitori stanno a casa: i ragazzi sono accompagnati da 70 volontari.

Succede solo quando il Genoa gioca in casa. L?immagine è di quelle che non dimentichi: un pezzo di curva in cui i tifosi sono centinaia di bambini dai 7 ai 14 anni, con i loro striscioni, i cori, le urla di gioia o di rabbia. In quel settore l?ingresso agli adulti è vietato, fatta eccezione per i volontari che li assistono. I genitori li portano allo stadio e li vengono a prendere, come a scuola. Una scuola di tifo.

Stiamo parlando del progetto che l?associazione <i>Genoa club for children</i>(www.genoaclubforchildren. org) sta portando avanti dallo scorso ottobre e che sta spopolando tra le viuzze della città vecchia, quelle in cui gli ultrà, quelli duri e puri, pescano i loro adepti del domani. L?idea l?ha avuta un ex capotifoso: «Portiamo i bambini allo stadio in un contesto in cui il tifo rifiuta la violenza e diventa condivisione e socialità», dice <b>Marco Barnieri</b>, presidente dell?associazione e per anni in prima linea negli ultrà genoani. Già nel 1988 Barnieri aveva abbandonato lo stadio e creato il circolo I caruggi (le strette vie genovesi) che ancora oggi permette a giovani ?difficili? di giocare in squadre di calcio amatoriali piuttosto che finire nelle mani della criminalità.

«Con il </i>Genoa club for children</i> si fa un passo in più», spiega Barnieri, «i ragazzi sono liberi di vivere l?atmosfera dello stadio, ma in modo più sano e tutelato». A vedere i numeri, disponibili sul sito assieme a tutte le informazioni sull?iniziativa, si rimane stupefatti. Quasi 800 iscritti al progetto, e una media di 400 bambini allo stadio, di cui il 40% femmine. «Il Genoa calcio ci ha concesso lo spazio, i club di tifosi genoani ci danno manforte nell?organizzazione», spiega Barnieri. «A seguire i ragazzi allo stadio ci sono 70 volontari tra insegnanti, educatori e persone comuni, che non vedono nulla della partita», commenta divertito l?ex ultrà, che poi torna serio nell?invitare altri a seguire il loro esempio.«Bisogna rimboccarsi le maniche per offrire alternative allo squallore dell?attuale mondo del calcio», dice.

Alcune società hanno iniziative di aggregazione per minori, ma l?esperienza del <i>Genoa club for children</i> è l?unica in Italia che accompagna i piccoli sugli spalti. «I ragazzi vivono la tensione della partita, sentono i cori degli adulti e a volte li ripetono, ma poi ci riflettono sopra con noi», chiarisce Barnieri. Lo spazio in cui i piccoli supporter si trovano è ideale: tra la tribuna e le gradinate, lontano dalle zone più agitate. «La questura ci conosce bene », dice, «anche perché li contattiamo ogni volta che nuove famiglie iscrivono i propri ragazzi ». Il numero degli iscritti continua ad aumentare, anche dopo i fatti di Catania. «Questa ultima settimana abbiamo ricevuto 20 nuove richieste», sottolinea Barnieri «segno che se frequentato con le giuste misure, lo stadio rimane ancora un luogo magico. »

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