Famiglia

Genova. Cronaca di una giornata tra cortei e ricordi

Nessun incidente, ma molti momenti di tensione. Almeno 100 mila no global ricordano Carlo Giuliani e la protesta contro il G8 di un anno fa.

di Ettore Colombo

Una giornata lunga, intensa, a tratti difficile. Ma un’atmosfera molto diversa da quella cupa, terribile, devastata e devastante, di un anno fa, quando gli scontri tra polizia, balck bloc e manifestanti insanguinarono la città e lasciarono dietro di loro la scia di migliaia di danni, centinaia di feriti, contusi e intossicati dai gas e un morto, Carlo Giuliani. Genova, un anno dopo. Ecco una sommaria ricostruzione di una giornata di cortei, applausi, ricordi.

Migliaia di poliziotti in assetto antisommossa, a debita distanza dai manifestanti. Centinaia di carabinieri e reparti speciali ancora più distanti. Pochi genovesi in giro, specialmente nel centro storico, ma molti genovesi in piazza. Per ricordare, per non dimenticare, per manifestare ancora una volta.
Centomila persone in piazza per il corteo del Social Forum, 500 per quello dei Centri Sociali. Queste le cifre ufficiali fornite alla sera dalla Questura di Genova sul numero di partecipanti alle manifestazioni organizzate sabato 20 luglio ad un anno di distanza dal vertice dei G8. Il numero fornito dalla Questura coincide per una volta con le stime degli organizzatori dei no global.

Con un lungo, commosso applauso e decine di palloncini colorati fatti volare nel cielo azzurro sopra piazza Alimonda, alle 17.27 una grande folla ricorda il momento della morte del giovane manifestante. I genitori di Carlo, Heidi e Giuliano, e la sorella Elena si siedono accanto al punto in cui “Carlo Giuliani, ragazzo” è caduto. La madre fa il gesto di abbracciare la folla. L’ applauso delle migliaia di persone presenti dura dieci e più minuti.

Poco dopo sono partiti i due cortei: da piazza Verdi quello – imponente – dei Social Forum, cui partecipano almeno 50 mila persone, forse centomila; da piazza Giusti, in direzione del carcere di Marassi, quello dell’ala dura del movimento no global, circa 400 persone, guidate da un csoa genovese, L’Immensa. C’è stato qualche momento di tensione, soprattutto nel percorso del secondo corteo, ma nessun incidente.

Pochi minuti prima dell’applauso al figlio, il padre di Carlo aveva ringraziato le tante persone venute in piazza Alimonda. ”Non è una commemorazione – ha detto – abbiamo voluto fare una festa alla vita, al diritto alla vita e ai tanti diritti negati alla vita che ci sono nel mondo e adesso anche in Italia”. In piazza nel pomeriggio sono passati tra gli altri anche Vittorio Agnoletto, Luca Casarini, Franca Rame assieme a Sergio Cusani, l’ex ministro Cesare Salvi e diversi parlamentari di Ds, Rifondazione Comunista e dei Verdi.
Alle 17.27 un lungo applauso in onore di Carlo è partito spontaneamente anche in piazza delle Americhe, dove si stavano concentrando i partecipanti al corteo del Social Forum, a poche centinaia di metri da piazza Alimonda.

Alle 17.30 da piazza Giusti è partito il corteo dei centri Sociali più duri. Circa 200 giovani erano giunti poco prima dalla direzione di corso Torino e si sono uniti ad altre 200-300 persone presenti fra piazza Giusti e Corso Sardegna.
La scritta gialla ”Ai padroni e allo stato non chiediamo nè vita nè perdono” campeggia su un grande striscione verde, mentre vengono gridati slogan inneggianti alla violenza proletaria. Un volantino distribuito tra i manifestanti ricorda l’uccisione di quattro brigatisti rossi nel covo di via
Fracchia a Genova negli anni Settanta. Uno striscione grida “Venduti” all’indirizzo di centri sociali e Social Forum che stanno dall’altra parte.

Nessun incidente, dunque, ma i momenti di tensione non sono mancati. Si sono avuti in via XX settembre, mentre il grande corteo del Social Forum sfilava, in pieno centro, davanti ad una sede storica dell’estrema destra genovese. Alcuni manifestanti hanno urlato ‘assassini assassini’ a circa 50 poliziotti che presidiavano un circolo del movimento di destra ‘Fronte Nazionale’, già sede storica negli anni Sessanta del Movimento Sociale Italiano. Una protezioen consueta per ogni manifestazione che si tiene a Genova, ma una presenza ritenuta una “provocazione” dai Social Forum e dai no global non genovesi. Davanti ai poliziotti si è quindi schierato il servizio d’ordine del Genoa Social Forum. Ma tra i manifestanti e questi ultimi ci sono stati comunque momenti di tensione, insulti, sputi e diversi accesi e pericolosi diverbi.

Un brindisi finale, dopo la giornata di commemorazione e cortei, è stato offerto invece in serata da Giuliano e Heidi Giuliani, genitori di Carlo, in piazza Matteotti, dietro Palazzo Ducale, nel cuore di quella che fu la zona rossa e sede del G8 dell’anno scorso, dove il corteo si è sciolto, intorno alle nove di sera, dopo essersi formalmente concluso in piazza Caricamento.
Alla festa in onore di ”Carletto” erano presenti Franca Rame, il ”prete di strada” genovese don Andrea Gallo e la parlamentare diessina Roberta Pinotti.

La giornata di Genova è finita. Non resta che assistere al concerto organizzato dai Social Forum: guest star, 99 posse e Mau Mau. Assente, invece, Manu Chao. Che c’èra, l’anno scorso, e che proprio con i suoi concerti aprì la tre giorni anti G8. Allora le sue musiche allegre preludevano a tre giorni di guerra e lutti, oggi le musiche arrabbiate delle posse italiane concludono una festa. In piazza Alimonda non c’è più nessuno, i genitori di Carlo sono tornati a casa. Soli.

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