Formazione

Genova: arriva la “Michelin” dei poveri

Un libretto tascabile che indica dove mangiare, dormire e lavarsi ai senza tetto

di Gabriella Meroni

E’ stata soprannominata la guida Michelin dei poveri, e indichera’ ai barboni di Genova indirizzi e numeri di telefono di luoghi per dormire, mangiare e anche lavarsi. L’idea e’ dei volontari della Comunita’ di Sant’Egidio, che stamane, nel centro ‘Genti di pace’ di via Giustiniani, hanno presentato la terza edizione dell’agenda che verra’ distribuita nei centri d’ascolto, nelle parrocchie e nei dormitori di Genova. ”La guida e’ cambiata, e disegna un affresco della citta’ diverso rispetto alle precedenti – ha detto il curatore dell’iniziativa Gianni Carosio, della Comunita’ di Sant’Egidio – in quella del 2004 abbiamo dovuto dare piu’ spazio ai centri d’ascolto e creare una sezione sul lavoro e la formazione, dove spieghiamo soprattutto agli stranieri le questioni relative alla sicurezza nei cantieri, affinche’ incidenti come quello avvenuto in Darsena non si ripetano”. Un libretto tascabile, realizzato in collaborazione con i Rotary Club genovesi e stampato in 3400 copie. Nelle 150 pagine della guida non ci sono solo i recapiti dei dormitori e delle mense dei poveri, ma anche indirizzi di ambulatori, parrocchie, centri d’ascolto, biblioteche e uffici per il lavoro e la formazione. ”Chi e’ povero spesso non e’ in grado di esprimere le proprie capacita’ umane – ha spiegato Carosio – per questo e’ importante andare al di la’ dei bisogni primari, spingendo queste persone a leggere un libro o a tentare di imparare un mestiere”. La Comunita’ di Sant’Egidio opera dai primi anni ’90 per aiutare i poveri e i senza fissa dimora della citta’. Tra il novembre del 2003 e il maggio di quest’anno i volontari hanno distribuito 4100 pacchi alimentari agli stranieri e 1350 agli italiani. Gli stranieri che periodicamente chiedono aiuto alla Comunita’ sono 680 (un centinaio in piu’ rispetto all’anno scorso), hanno in media 35 anni e sono per la maggior parte ecuadoriani, ma anche rumeni, peruviani, marocchini e dell’est europeo. Ma il fenomeno piu’ preoccupante e’ quello che riguarda gli italiani. ”I connazionali con difficolta’ economiche sono in aumento – ha detto il responsabile della Comunita’ Andrea Chiappori – oggi giornalmente ne aiutiamo circa 260, contro i 125 dell’anno scorso. Per la maggior parte sono anziani che non ce la fanno piu’ ad arrivare alla fine del mese”. Non solo barboni, dunque, ma anche molti pensionati ridotti alla fame, tra gli italiani. Su 260 individui, infatti, solo una sessantina vive in strada, in roulotte o in una baracca.


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