Famiglia

Genitori disabili gravi: corteo anticipato al 31 gennaio

«Il 1 febbraio è venerdì, e i parlamentari sono già a casa», dice la portavoce del Coordinamento. Che è in cerca di un testimonial

di Sara De Carli

L’anno scorso, il primo febbraio, le famiglie dei disabili gravi e gravissimi debuttavano sulla scena mediatica con la loro Prima Giornata Nazionale. All’incontro parteciparono i ministri Bindi, Damiano, Ferrero e Pollastrini. Durante quella giornata è stato presentato il progetto di legge per l’equiparazione del lavoro di cura nei confronti dei disabili gravi e gavissimi ai lavori usuranti, a firma di Kati Bellillo (Camera) e Giuseppe Di Lello (Senato). La pdl 1902 era stata depositata alla Camera l’8 novembre 2006 e alla data della manifestazione non era ancora stato assegnato.
A giugno le stesse famiglie avevano fatto un sit-in in Piazza Montecitorio: i genitori con le carrozzine dei loro figli, che sono rimasti invece a casa. Poi una lettera aperta ai parlamentari e ai giornalisti, per denunciare il disinteresse della stampa e invitarli ad andare nelle case di queste famiglie, per osservare da vicino la vita che conducono. «Hanno risposto 2 parlamentari su 943», dice con amarezza Simona Bellini, portavoce del Coordinamento. «Abbiamo lasciato stare, cosa potevano cambiare due parlamentari su 943?».
A luglio il ministro Ferrero, in piena bufera sullo scalone Maroni, disse al question time: «le materie previdenziali non rientrano nella competenza del Ministero della solidarietà sociale, ma in quella del Ministero del lavoro. Condividendo, comunque, la proposta – come già ho avuto modo di affermare».
In realtà il ministro Turco, la promessa di affrontare di petto il problema la fece già nel 1999: ed è per qeusto che Simona Bellillo è un po’ sconfortata: «Sono 13 anni che lottiamo, i risultati che abbiamo ottenuto sono davvero pochini. La disabilità grave e gravissima non se la fila nessuno».

E allora quest’anno, per la Seconda Giornata Nazionale, il Coordinamento ha deciso di fare una manifestazione più plateale: al motto di “Non siamo una discarica sociale” scenderà in piazza a Roma, da piazza della Repubblica a piazza Venezia, passando per i Fori Imperiali: addosso sacchi neri dell’immondizia. Una delegazione poi si staccherà e chiederà di essere ricevuta in Parlamento. «Per questo abbiamo cambiato data: il corteo sarà giovedì 31 gennaio. Il 1 febbraio quest’anno cade in venerdì, se sappiamo tutti che i parlamentari il venerdì sono già tutti a casa». Domani partirà una lettera per invitare tutti i parlamentari a sfilare in corteo. «Speriamo di trovare ascolto».

Il programma della manifestazione però non cercatelo sul sito del Comitato (http://digilander.libero.it/prepensionamento/): è uno spazio gratuito, ed è già pieno. «Cerchiamo anzi un server che ci metta a disposizione dello spazio gratuito», dice Simona. «E anche un testimonial. Chi ci piacerebbe? Fiorello! Vediamo».


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