Famiglia

Genitori da lontano: gli incontri della Cordata

Incontro con le donne ecuadoriane sui temi della genitorialità a distanza e del ricongiungimento dei propri figli

di Antonietta Nembri

Molte donne emigrate lasciano nei paesi d’origine i propri figli, ma come continuare a essere genitori, anche se lontani? È importante farlo, ma spesso molto difficile. Parlare al telefono, comunicare via mail, mandarsi lettere e foto aiuta a mantenere viva la relazione, ma spesso si ha paura di perdere il legame e si è sopraffatti dall’ansia di non sapere cosa sta accadendo ai figli. Davanti agli anni che passano, in attesa di una sanatoria che dia un permesso di soggiorno mentre i figli crescono. Tanti i problemi che le madri immigrate affrontano.

Anche per questo gli psicologi della Cordata, con l’aiuto di alcuni mediatori linguistici-culturali, propongono dei gruppi di riflessione e di sostegno psicologico e educativo sul tema dell’essere genitori a distanza. I gruppi hanno preso il via nell’autunno di quest’anno. La partecipazione agli incontri è gratuita.

Domenica 17 ottobre dalle 11 alle 14 si svolgerà un incontro con le donne ecuadoriane coordinato dalla dottoressa Claudia Bruni e Annamaria Migliore. Tra i temi che saranno affrontati: il trauma migratorio e la specifica vulnerabilità  dei minori lasciati in patria, ricongiunti o nati in Italia da famiglie straniere; la genitorialità a distanza e l’importanza di mantenere un legame con i propri figli lontani attraverso una relazione ricca di senso che può svilupparsi solo a condizione di un ascolto attivo dei propri figli e un narrarsi autentico dei genitori.

Inoltre, si parlerà anche delle problematiche legate al ricongiungimento di bambini e adolescenti: ritrovarsi dopo anni di lontananza, accettare i cambiamenti, favorire i processi di integrazione nella scuola, nella società italiana senza recidere le radici della propria cultura; i fattori di rischio in adolescenza: il gruppo dei pari, le bande, le gravidanze precoci, l’abbandono scolastico.

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