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Genitori affidatari come quelli naturali

Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione. Accolto il ricorso di una famiglia affidataria, il cui figlio morì in un incidente, ed alla quale fu negato risarcimento in appello

di Paolo Manzo

La Cassazione ha emanato una sentenza che, probabilmente, è destinata a fare giurisprudenza e che rivoluziona la materia attribuendo ai genitori affidatari gli stessi diritti di quelli naturali. Vediamo il caso in dettaglio. La sentenza 35121 della Corte di Cassazione (ultimo grado di giudizio nell’ordinamento italiano) accoglie il ricorso di una coppia affidataria bresciana che, per anni, si era occupata di un bimbo di 9 anni orfano e che morì a causa di un investimento. Dopo la morte del figlio, i genitori affidatari rivendicavano il diritto al risarcimento morale per il dolore provato ma sia il tribunale di primo che di secondo grado avevano respinto la richiesta. Il bambino, dopo essere stato investito da un auto, era deceduto a causa delle lesioni riportate. L’investitore veniva assolto dal tribunale di primo grado di Brescia “perché il fatto non costituisce reato”. Sentenza riconfermata in appello perché “l’affidamento non fa sorgere in capo all’affidatario alcun diritto nei confronti del minore. Si devono ritenere legittimati solo i prossimi congiunti legati alla vittima da un vincolo non meramente affettivo ma affettivo-giuridico”. Ora, invece, la Cassazione ha dato ragione ai genitori affidatari, dando il via libera al risarcimento, “Non si può dubitare della solidità del vincolo e della dolorosa sofferenza e del nocumento derivati dalla morte del piccolo allevato come un figlio dall’affidatario. Diversamente opinando si finirebbe con il rimanere ancorati ad una sorta di concezione contrattualistica della famiglia, ormai largamente superata nel comune sentire della società moderna, ritardando la piena realizzazione della conformità della realtà giuridica alla realtà degli affetti”.


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