Volontariato

Gela, asilo subito per i superstiti

Rosario Crocetta parla dell'efficace organizzazione della cittadina sulla costa siciliana dove e' scattata una vera e propria gara d'accoglienza dopo lo sbarco dei 144 clandestini

di Redazione

”Ho pregato in arabo per gli undici extracomunitari morti nello sbarco di ieri della carretta del mare a Marina di Butera. E in segno di rispetto ho recitato per loro la prima Sura del Corano, che proclama la grandezza di Dio e la sua unicita’. Una preghiera universale che abbraccia gli uomini di ogni razza e di ogni credo”. Rosario Crocetta, sindaco di Gela, ha raccontato come la cittadina siciliana abbia accolto con spirito di carita’ cristiana i 144 clandestini sbarcati sulla costa di contrada ”Desusino”, a Marina di Butera, a meta’ strada tra Gela e Licata. Purtroppo nello sbarco della carretta, arenatasi a 30 metri dalla spiaggia, sono morte 11 persone. Undici morti a cui il sindaco dara’ degna sepoltura nel cimitero di Gela. ”La prima preoccupazione dei superstiti – ha spiegato il sindaco – era quella di dare degna sepoltura ai morti. Ed ho promesso a 4 ragazzi che hanno operato il riconoscimento delle vittime che una parte del cimitero di Gela sarebbe stata dichiarata musulmana. Uno dei 4 ragazzi mi ha risposto ‘Al hamdu lillah’, che nella nostra lingua vuol dire ‘Sia lode a Dio’. Un altro giovane invece era tramortito, mi ha detto di non aver mai visto un cadavere prima di oggi”. Il sindaco ha poi raccontato di un altro dei ragazzi che dal tragico sbarco di ieri non mangia e non beve: ”E’ sotto choc – ha riferito Crocetta – probabilmente una delle 11 vittime era un suo parente. Tra gli 11 cadaveri riconosciuti, 4 sembrano essere di origine palestinese e gli altri otto eritrei”. Rosario Crocetta parla poi dell’efficace organizzazione della cittadina sulla costa siciliana dove e’ scattata una vera e propria gara d’accoglienza dopo lo sbarco dei 144 clandestini. ”E’ stato dato loro un alloggio per la notte – ha raccontato il sindaco – la protezione civile ha dato loro coperte, lenzuola, asciugamani, abiti e scarpe. Abbiamo messo a disposizione dei clandestini anche degli infermieri. Vedremo di assicurare ai ragazzi e adulti rimasti traumatizzati un servizio di assistenza psicologica”. Intanto, e’ in corso il trasferimento degli extracomunitari nel centro di accoglienza di ”Pian del Lago”, a Caltanissetta.La magistratura non ha ancora interrogato i sette scafisti arrestati, cinque dei quali sarebbero iracheni, mentre i restanti due sarebbero provenienti da Libia e Palestina. La polizia, oltre al telefono satellitare, ha rinvenuto e sequestrato a bordo della ”carretta del mare”, carte nautiche, alcuni passaporti eritrei, soldi, e oggetti personali tra cui agendine con numeri telefonici e indirizzi di parenti e amici in Italia e in altri paesi d’Europa. ”Nelle prossime ore – ha annunciato Crocetta – ho intenzione di scrivere una lettera al ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, invocando per questi profughi il diritto d’asilo. E spero che il ministro si dimostri clemente nei loro confronti, perche’ il rischio che corrono e’ quello di essere rimpatriati in un Paese dal quale sono fuggiti, dove esistono leggi severe e dove rischiano la morte. Mentre la cosa assurda e’ che i sette scafisti arrestati verranno processati dalla legge italiana, la quale sara’ estremamente garantista nei loro confronti”. ”Quelle 144 persone – ha aggiunto il sindaco della cittadina dell’accoglienza – non meritano di rischiare di nuovo la propria vita, una vita che e’ stata salavata loro dalla polizia italiana. E poi la Sicilia si e’ sempre dimostrata pronta a arginare gli sbarchi, la nostra isola e’ crocevia di culture e razze diverse e da parte della gente c’e’ un’attenzione notevole ai problemi dell’altro. Certo non la pensano tutti cosi’, altri sindaci siciliani ultimamente hanno perso le staffe e rifiutato i morti extracomunitari nel proprio cimitero. Ma la nostra e’ una comunita’ dedita all’accoglienza e gli 11 morti avranno una loro area di sepoltura musulmana”.


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