Cultura

GB: medici contro la legge per l’eutanasia

I medici britannici hanno emesso ieri per la prima volta una dichiarazione congiunta contro la legalizzazione "della dolce morte"

di Redazione

L’annuncio in vista di un voto parlamentare cruciale che potrebbe permettere ai malati terminali di scegliere se staccare la spina. Lo scrive il quotidiano “The Times”. Il “Royal College of Physicians” (Rcp) e il “Royal College of Generale Practitioners” hanno abbandonato la posizione neutra sull’eutanasia, dopo che uno studio del Rcp ha dimostrato che tre quarti dei camici bianchi sono contrari alla nuova legge, anche solo per una piccola fetta di malati terminali: tra i dottori che ammettono cure palliative, il 95,4% è contrario a una riforma della legge. La “Assisted Dying for the Terminally III Bill”, la legge III sulla morte assistita per i malati terminali, proposta dall’avvocato per i diritti umani Lord Joffe, permetterebbe a coloro che soffrono in modo “insopportabile”, come risultato di una malattia terminale, e sani di mente, di poter morire su loro rischiesta. In pratica il dottore inietterebbe al paziente un farmaco mortale. Secondo i sostenitori della legge, tuttavia, “l’umore” della Nazione sta cambiando, e cresce la “simpatia” – scrive il quotidiano – per casi di alto profilo, come quello di Diane Pretty, una paziente affetta da paralisi progressiva che sta cercando di vincere la causa per porre fine alla sua vita.

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