Welfare

GB. “Giovani” nonni a rischio povertà

Si moltiplicano i casi di cinquantenni-caregiver che non riescono a conciliare lavoro e impegni di cura

di Gabriella Meroni

Rischio povertà in Gran Bretagna per i nonni “giovani”, ovvero le persone intorno ai 55 anni, che spesso si trovano a dover prendersi cura dei nipotini mentre i figli lavorano e anche dei loro genitori, anziani e invalidi. È quanto ha denunciato una charity inglese, Grandparents Plus, in uno studio intitolato “Rapporto povero?” (Poor Relation?). L’indagine ha preso in esame un’intera generazione di cinquantenni già nonni: il 30% di loro, intrappolata tra le esigenze dei figli, dei nipoti e dei genitori rischia di rimanere invischiata nella miseria. Oltretutto molti di loro vivono soli (soprattutto donne) dopo la perdita del compagno o in seguito a divorzio. Si tratta di un insieme di quattro generazioni, sottolinea Grandparents Plus, le cui vittime principali sono proprio donne che lavorano, a cui mancano ancora molti anni alla pensione, con salari bassi e molti impegni famigliari: «Per molte di loro vivere è una vera lotta», ha detto il presidente della charity, Sam Smethers, «perché non ricevono alcun aiuto nel tentativo di conciliare lavoro e famiglia. Quindi spesso devono ricorrere al part time o addirittura abbandonare il posto di lavoro, con conseguenze economiche pesanti». Mentre continua la tendeza, anche in Gran Bretagna, di ritardare il più possibile la nascita di un figlio, esistono anche nel paese molte famiglie in cui le gravidanze sono molto anticipate, e che danno quindi origine a questi nuclei. In totale si stima che siano addirittura un milione e mezzo gli inglesi che diventano nonni prima dei 50 anni, particolarmente nelle famiglie meno abbienti.


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