Medio Oriente

Gaza, se le vittime fossero molte di più di quelle che conosciamo?

La rivista scientifica The Lancet, in uno studio, stima che le vittime palestinesi nella Striscia di Gaza potrebbero superare le 186mila: il 7,9% della popolazione totale della Striscia

di Anna Spena

La rivista scientifica The Lancet, in uno studio, stima che le vittime palestinesi nella Striscia di Gaza potrebbero superare le 186mila. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, come riportato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, dal 7 ottobre al 19 giugno 2024 erano state uccise 37.396 persone. «Le cifre del Ministero sono state contestate dalle autorità israeliane», si legge nello studio della rivista, «sebbene siano state accettate come accurate dai servizi segreti israeliani, dalle Nazioni Unite e dall’Oms. Questi dati sono supportati da analisi indipendenti, che hanno confrontato le variazioni nel numero di morti del personale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (Unrwa) con quelle riportate dal Ministero, trovando poco plausibili le affermazioni di falsificazione dei dati».

Impossibile contare le vittime

Nella Striscia di Gaza contare il numero delle vittime è diventato complicato: grand parte delle infrastrutture non è più funzionante. «La raccolta di dati», spiega lo studio di The Lancet, «sta diventando sempre più difficile per il Ministero della Sanità di Gaza, a causa della distruzione di gran parte delle infrastrutture. Il Ministero ha dovuto integrare i suoi rapporti abituali, basati sulle persone morte nei suoi ospedali o portate a casa morte, con informazioni provenienti da fonti mediatiche affidabili e dai primi soccorritori. Questo cambiamento ha inevitabilmente degradato i dati dettagliati registrati in precedenza. Di conseguenza, il Ministero della Sanità di Gaza riporta ora separatamente il numero di corpi non identificati tra il totale dei morti. Al 10 maggio 2024, il 30% dei 35.091 morti non era stato identificato. Il numero di morti riportato è probabilmente una sottostima. L’organizzazione non governativa Airwars effettua valutazioni dettagliate degli incidenti nella Striscia di Gaza e spesso scopre che non tutti i nomi delle vittime identificabili sono inclusi nell’elenco del Ministero.Inoltre, le Nazioni Unite stimano che, entro il 29 febbraio 2024, il 35% degli edifici nella Striscia di Gaza era stato distrutto, quindi il numero di corpi ancora sepolti dalle macerie è probabilmente notevole, con stime di oltre diecimila».

Le morti dirette e quelle indirette

«I conflitti armati», come sottolinea la rivista, «hanno implicazioni indirette sulla salute che vanno oltre i danni diretti della violenza. Anche se il conflitto dovesse terminare immediatamente, nei mesi e negli anni a venire continueranno ad esserci molti decessi indiretti per cause quali malattie riproduttive, trasmissibili e non trasmissibili. Si prevede che il bilancio totale delle vittime sarà elevato, data l’intensità del conflitto, la distruzione delle infrastrutture sanitarie, la grave carenza di cibo, acqua e ripari, l’incapacità della popolazione di fuggire in luoghi sicuri e la perdita di finanziamenti all’Unrwa, una delle pochissime organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia di Gaza. Nei conflitti recenti, tali morti indirette vanno da tre a 15 volte il numero di morti dirette. Applicando una stima prudente di quattro morti indirette per una morte diretta ai 37.396 decessi riportati, non è implausibile stimare che fino a 186mila o anche più morti potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza. Utilizzando la stima della popolazione della Striscia di Gaza del 2022, pari a 2.375.259 abitanti, ciò si tradurrebbe nel 7,9% della popolazione totale della Striscia di Gaza. Un rapporto del 7 febbraio 2024, quando il bilancio delle vittime dirette era di 28mila, stimava che senza un cessate il fuoco ci sarebbero stati tra i 58.260 morti (senza un’epidemia o un’escalation) e 85.750 morti (se si fossero verificati entrambi) entro il 6 agosto 2024. È essenziale un cessate il fuoco immediato e urgente nella Striscia di Gaza, accompagnato da misure che consentano la distribuzione di forniture mediche, cibo, acqua pulita e altre risorse per i bisogni umani fondamentali. Allo stesso tempo, è necessario registrare l’entità e la natura delle sofferenze di questo conflitto. Documentare le reali dimensioni è fondamentale per garantire la responsabilità storica e riconoscere il costo totale della guerra».

Credit foto: AP Photo/Jehad Alshrafi


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