Mondo

Gaza: guerra civile alle porte

Hamas ha dispiegato suoi militanti armati dopo la sparatoria della scorsa notte fra il convoglio del primo ministro Haniyeh e la Guardia presidenziale fedele ad Abbas

di Paolo Manzo

Tensione altissima nella Striscia di Gaza, dove Hamas ha dispiegato oggi militanti armati nei punti chiave poche ore dopo la sparatoria della scorsa notte fra il convoglio del primo ministro Ismail Haniyeh e gli uomini della Guardia presidenziale fedele a Mahmoud Abbas. Nello scontro sono rimasti feriti il figlio del primo ministro, Abdel Salam, e il suo consigliere politico, Ahmed Yousef. Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas, ha affermato che si e’ trattato di un tentativo di assassinare Haniyeh di cui e’ responsabile la guardia presidenziale. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, che e’ anche leader dell’Olp e di Fatah, ha intanto lanciato un appello agli esponenti religiosi perche’ nei sermoni della preghiera del venerdi’ esortino oggi all’unita’ nazionale alla riconciliazione. Abbas ha condannato la sparatoria e, a quanto riferisce l’agenzia stampa palestinese Wafa citando un comunicato ufficiale, segue ”molto da vicino” l’andamento degli eventi. Testimoni hanno riferito che gli uomini di Hamas, muniti di fucili automatici e lanciagranate Rpg, hanno preso posizione lungo le principali strade della citta’ di Gaza. Oggi vi saranno i funerali della guardia del corpo di Haniyeh uccisa durante la sparatoria della scorsa notte, e si teme un nuovo scoppio di violenza. ”Presto o tardi faremo i conti con gli assassini”, ha dichiarato intanto il deputato di Hamas , Jamal Nassar, che ha accusato esplicitamente i servizi di sicurezza di Fatah di aver voluto assassinare Haniyeh. La sparatoria e’ avvenuta la scorsa notte al valico di Rafah, dove il primo ministro palestinese di Hamas e’ rimasto fermo lunghe ore dal lato egiziano del confine al ritorno a Gaza dal un viaggio di due settimane in diversi paesi arabi e in Iran. Israele ha bloccato il suo ingresso, fino a quando Haniyeh non e’ stato costretto ad accettare di depositare in una banca egiziana i 35 milioni di dollari che gli sono stati donati durante il viaggio. Militanti di Hamas hanno fatto irruzione per protesta nel terminal e uno scontro a fuoco e’ scoppiato con la guardia presidenziale, responsabile della sicurezza del valico, al momento del passaggio del convoglio di Haniyeh. Ciascuna parte accusa l’altra di aver aperto per prima il fuoco.


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