Famiglia

Gaza: allarme di Unicef

E’ gravissima la condizione dei civili nella Striscia di Gaza, più di 1,5 milioni di persone, di cui oltre la metà sono donne e bambini.

di Redazione

L?UNICEF Italia rilancia l?appello per aiutare i bambini palestinesi. E? gravissima la condizione dei civili nella Striscia di Gaza, più di 1,5 milioni di persone, di cui oltre la metà sono donne e bambini: terminate le operazioni militari che hanno provocato la morte di oltre 100 persone, tra cui 27 bambini e 8 donne, le preoccupazioni maggiori sono ora legate alla penuria di generi di prima necessità e alla mancanza di elettricità e carburante, che pregiudica l?erogazione dei servizi di base alla popolazione.
Secondo i dati UNICEF, appena il 30% della popolazione di Gaza ha accesso all?acqua potabile e solo per poche ore a settimana, causa la mancanza di elettricità e carburante per il funzionamento dei pozzi; per lo stesso motivo, e per la mancanza di pezzi dei ricambio necessari al funzionamento degli impianti, oltre 40.000 tonnellate di scarichi fognari non trattati vengono riversati in mare, mentre gli ospedali soffrono di una grave penuria di forniture e apparecchiature mediche.
Per rispondere all?emergenza l?UNICEF fornirà a 5 ospedali di Gaza 2 kit sanitari d?emergenza, sufficienti ciascuno alla cura di 10.000 persone per 3 mesi; 2 kit ostetrici; forniture mediche di base (medicine, siringhe, guanti, bisturi, forcipi ecc.) e distribuirà alla popolazione kit familiari per l?acqua (contenenti compresse per la potabilizzazione delle scorte idriche e taniche per la raccolta e conservazione) e l?igiene (contenenti prodotti per l?igiene familiare e infantile).
Se Gaza versa in condizioni d?emergenza, la situazione è pesante in tutto il Territorio Palestinese Occupato: ogni palestinese dispone in media di 75 litri d?acqua al giorno, la metà di quanto l?OMS ritiene necessario per bere, cucinare e lavarsi; solo il 66% della popolazione è allacciata alla rete fognaria; il 40% delle donne sono anemiche e 1 bambino su 10 è malnutrito, un livello che a Gaza sale a 1 su 3.
Nel 2007 l?UNICEF ha concentrato i propri interventi d?emergenza nei settori sanitario e nutrizionale, idrico e igienico-sanitario, dell?istruzione e per la protezione dei bambini e degli adolescenti a rischio. Tramite tali interventi, ha contribuito a portare ad oltre il 90% la copertura vaccinale di routine, a beneficio di 114.000 bambini sotto 1 anno e 250.000 in età scolare; ha fornito assistenza nutrizionale a 24.000 bambini malnutriti e formazione a 600 operatori sanitari di 150 strutture mediche; ha distribuito acqua potabile in 340 scuole e 40 centri sanitari di Gaza, riparando infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sia a Gaza che in Cisgiordania; ha fornito materiali didattici per 1,5 milioni di dollari e istruzione d?emergenza a 85.000 bambini di aree isolate dal conflitto, mentre 13.375 bambini e 12.365 tra genitori e persone che se ne prendono cura sono stati assistiti da 14 team psicosociali mobili che si attivano in situazioni di crisi acuta.
Nel 2008, l?obiettivo dell?UNICEF è fornire analoga assistenza a 2,7 milioni di persone, tra cui 1,8 milioni di bambini sotto i 14 anni e 900 mila donne in età riproduttiva. L?UNICEF Italia sostiene gli interventi d?emergenza dell?UNICEF in campo sanitario, nutrizionale, idrico e igienico sanitario, per l?istruzione e la protezione tramite il progetto di raccolta fondi ?Territorio Palestinese Occupato, Aiuti senza confine?.


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