Politica

Gaudioso (Cittadinanzattiva): «Giù le mani dai fondi per l’assistenza domiciliare!»

Otto mesi di mobilitazione da parte di centinaia di associazioni e scienziati avevano prodotto un grande risultato: finanziare l'assistenza tassando il tabacco elettronico. Ma improvvisamente quei fondi vengono "dirottati" ad altro. L'indignazione della società civile è senza precedenti: «relatori di maggioranza e capi gruppo di entrambi gli schieramenti si assumano le loro responsabilità»

di Marco Dotti

«Rispondete del vostro operato, è un vostro dovere!». Difficile ricordare in una persona posata come Antonio Gaudioso tanta indignazione. Ma il segretario di Cittadinanzattiva non ha mezzi termini: «stanno scippando l'intera società civile di una battaglia lunga nove mesi, al termine della quale avevamo ottenuto che si tassassero le sigarette elettroniche per finanziare l'assistenza domiciliare».

Cerchiamo di capire, riavvolgendo il filo.

A marzo, quando abbiamo iniziato a vedere tantissimi morti per il COVID-19 e come questo virus colpisse le persone più fragili, Cittadinanzattiva ha fatto una proposta che ha messo insieme più di settanta organizzazione della cooperazione, dell'associazionismo e delle impresa e del mondo medico e scientifico. Una proposta che prevede un investimento stabile sull'assistenza domiciliare.
Nel nostro Paese abbiamo un livello di assistenza domiciliare vergognoso, tra i più bassi a livello europeo e come parte attiva della società civile abbiamo ritenuto nostro dovere intervenire. Da otto mesi combattiamo su questo fronte, aggregando consenso, chiedendo di rimodulare il beneficio fiscale sul tabacco riscaldato…

Le famose sigarette elettroniche al centro anche di una recente disputa interna a un partito di Governo…
Proprio quelle, ma la disputa di partito non ci interessa. Ci interessa la realtà sociale: mese dopo mese la mobilitazione attorno alla nostra proposta è cresciuta fino a trasformarsi in qualcosa di concreto. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, accortosi che la richiesta dal basso era ed è davvero forte, l'ha appoggiata. Recupere risorse per l'assistenza domiciliare tassando il tabacco riscaldato è un atto di civiltà.

Questo fino a oggi, poi siamo arrivati alla Legge di Stabilità…
Arriviamo alla Legge di Stabilità ed ecco lo scippo. Sono stati presentati emendamenti da parte di tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione che raccolgono le nostre istanze… tutto a posto? No, perché qualcuno pensa bene di intestarsi quelle risorse che con un lungo lavoro eravamo riusciti a trovare e a far passare per destinarle anziché all'assistenza domiciliare – che è tra le vere priorità del nostro Paese – a non meglio precisate «altre cose»


Il Parlamento e la Commissione Bilancio devono rispondere di questo scippo: è un loro dovere spiegare ai cittadini perché improvvisamente i fondi per l'assistenza domiciliare sono stati dirottati non si sa dove

Pensavate di avercela fatta…
In queste ore emerge che – fregandosene completamente di otto mesi di lavoro e di mobilitazione sociale, come se la politica viaggiasse su binari paralleli rispetto al Paese reale – le risorse verranno destinate a non meglio chiarite "istanze sociali". Qualcuno dice alla tutela dei lavoratori fragili.

Tema su cui Cittadinanzattiva si è mossa da mesi, tra l'altro…
Proprio così. Ma il punto è un altro: se per otto mesi la politica e il Governo non hanno capito quanto è importante il tema del sostegno domicialire significa che siamo al cospetto di una classe dirigente incapace di rendersi conto di quello che sta accadendo fuori dai palazzi.

La richiesta forte, diretta è ai relatori di maggioranza e ai capi gruppo di maggioranza e opposizione: vogliamo sapere chiaramente qual è la loro posizione. Abbiamo diritto di sapere: vogliamo una risposta!

Significa che lo scollamento tra comunità e politica è enorme…
Ed è grave per quello che indirettamente ci rivela: il gap che tante volte, come associazioni e enti del Terzo settore, abbiamo pensato di colmare rischia di diventare incolmabile. Stanno scatenando una guerra tra poveri, non hanno nemmeno capito di che cosa stanno parlando.

Il colpo gobbo arriva dalle parti del Mef o da parte della lobby del tabacco?
No, arriva dalla miopia di chi pensa sia tutto fungibile e crede di usare quelle risorse che siamo riusciti a recuperare spostandole dove trova più visibilità mediatica e più consenso. C'è una campagna di otto, nove mesi che ha rivoltato il Paese e ha evidenziato un problema enorme sull'assistenza domiciliare e non si pongono nemmeno il problema di interloquire.

Il soggetto, mi pare di capire, è qualche politico interno alla maggioranza che millanterà di aver trovato risorse per qualche battaglia ad uso degli uffici stampa, finendo per sprecare quelle risorse. Ma torniamo al tema della fiducia.
Consorterie, amici al bar che si trovano e decidono letteralmente fregandosene della vita e delle esigenze delle persone. Il processo decisionale ridotto a giochetti da retrobottega.

Chi dovrebbe intervenire? C'è stato un consenso bipartisan per la tassazione del tabacco elettronico e per la destinazione di quanto ottenuto alla finanziamento dell'assistenza domiciliare…
Bisogna vigilare e intervenire. La richiesta forte, diretta è ai relatori di maggioranza e ai capi gruppo di maggioranza e opposizione: vogliamo sapere chiaramente qual è la loro posizione. Abbiamo diritto di sapere: vogliamo una risposta. Abbiamo il diritto di sapere da che parte stanno: i "sì" siano "sì", i "no" siano "no". Ma se ne devono assumere pubblicamente la responsabilità.

La destinazione non è loro, è della società civile: è una legge di iniziativa popolare che non deve essere stravolta. La gente muore, ci sono centinaia di interlocutori che hanno lavorato per dare risposte e risorse alla continua richiesta di assistenza domiciliare e gli ultimi arrivati vogliono mandare tutto in fumo! Non è tollerabile.

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