Volontariato

Gattini battono rifugiati 40 a 1

Quali cause sociali vengono maggiormente seguite su Facebook e gli altri network? Una ricerca conferma un trend inarrestabile: animali e bambini battono tutti, perfino le catastrofi, e raccolgono fondi e consensi senza fatica. In fondo alla classifica rifugiati, donne, disabili

di Gabriella Meroni

Occhio al gattino. E' lui, il quattrozampe più tenero che vi fissa dallo schermo del pc con i suoi occhioni verdi e l'aria spaventata, il vero nemico delle associazioni non profit che vanno alla ricerca di donazioni e supporto online. Ed è un nemico temibile, perché riesce laddove molte altre organizzazioni, pur serissime e il cui lavoro meriterebbe ogni apprezzamento, non arrivano: al cuore dell'utente dei social media.

Quando navighiamo e clicchiamo "like" sul profilo di un'associazione su Facebook, o seguiamo un account sociale su Twitter, lo facciamo infatti non con la testa, ma "di pancia", con le emozioni, seguendo l'impulso. Qui il gattino non ha rivali, e sbaraglia ogni concorrenza. Lo ha dimostrato una interessante ricerca intitolata "Persuasione digitale" realizzata dal Center for Social Impact Communication della Georgetown University e da Waggener Edstrom Worldwide allo scopo di fotografare la percezione, il comporamento e le motivazioni di un campione di americani adulti digitalizzati nei confronti delle associazioni o cause sociali.

In particolare lo studio ha voluto approfondire il rapporto di queste persone con il sociale attraverso i social media o comunque online, per capire quali temi attirano di più e se attraverso il web si passa poi all'azione offline. L'indagine, condotta nel 2012 su un campione di 2400 persone che seguivano almeno un'associazione nonprofit su un social media, ha fornito un quadro interessante delle scelte, perlopiù " di pancia", effettuate online.

Ecco quindi la classifica, con tanto di percentuale, dei temi sociali più seguiti sui social media dal campione di intervistati. Il 95% del campione segue la propria associazione su Facebook, il 37% anche su Twitter.

%
41 Animali
37 Bambini
19 Salute
18 Diritti umani
16 Ambiente
16 Emergenze
15 Povertà/fame
14 Veterani
12 Istruzione
11 Violenza domestica
8 Disabili
8 Homeless
7 Donne
4 Agricoltura/sicurezza alimentare
3 Arte/cultura
1 Acqua
1 Rifugiati

Quanto ai motivi che spingono gli utenti a impegnartsi socialmente online piuttosto che offline, il 54% dice che è più probabile che possa fare qualcosa sul web che direttamente, perché si può fare quando si ha tempo libero (67%), occorre meno tempo (64%), le informazioni si diffondono più velocemente (56%) e così si possono coinvolgere amici e parenti (43%). Il 59% dei sostenitori solo online dichiara poi di aver contribuito all'associazione donando denaro, il 53% facendo volontariato direttamente il 52% donando vestiti, cibo o altro materiale. "Ammesso che Facebook e Twitter siano egli indicatori credibili", ha scritto a commento dell'indagine Businessweek, "i nostri amici e conoscenti ci stanno dicendo una sola cosa: fermatevi e mettete al primo posto la salute degli animali".

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