Formazione

Gasparri sulle priorità della tv. Rai, contratto sociale

Spazio e protezione ai minori, il tema della disabilità in prima linea: gli obiettivi per il triennio 2003-2005.

di Benedetta Verrini

Credo che questo contratto abbia centrato molto più che nel passato gli obiettivi ?sociali?”. è soddisfatto, il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. Non solo perché il Contratto di Servizio Rai, cioè l?accordo triennale, siglato dal ministero e dall?azienda di viale Mazzini, che definisce contesti e missione del servizio pubblico radiotelevisivo, è stato concluso a tempo record (“è importante la tempistica, perché un contratto rinnovato dopo aver già consumato uno o due anni del tempo della sua applicazione non serve a nulla”). Anche i contenuti, cui la Rai sarà tenuta ad attenersi, alzano il livello di offerta in campo sociale: si va dal rafforzamento delle trasmissioni per i minori alle tematiche legate alla disabilità, fino a nuovi spunti, come la difesa della vita e la lotta alla droga. “Verso i bambini e gli adolescenti seguiamo una strategia su due fronti: la tutela e l?ampliamento dell?offerta tv”, dice Gasparri. “Il primo aspetto, che è al di fuori del contratto di servizio, si fonda sul codice di tutela dei minori in tv”. Proprio questa settimana al ministero delle Comunicazioni si è insediato il Comitato di controllo sull?applicazione del codice, presieduto dall?ex direttore del Tg1, Emilio Rossi e composto da 15 membri. “Giornalisti, sociologi, giuristi che potranno ricevere le segnalazioni di infrazione e sanzionare i responsabili”, prosegue il ministro. “Dalla parte ?positiva?, quella dell?offerta televisiva, nel contratto di servizio abbiamo aumentato i programmi per minori, con una riserva del 10% nella fascia dalle 7 alle 22.30. Si tratta di cartoni, ma anche programmi di intrattenimento e di informazione dedicati ai più piccoli”. E dal punto di vista della protezione, l?articolo 6 censura la messa in onda, nella fascia indicata, “di programmi, anche d?informazione, e film contenenti scene di violenza gratuita”. “Nell?articolo 7 abbiamo poi incrementato l?attenzione e l?offerta dedicata alle persone con disabilità”, continua Gasparri. “Non solo attraverso programmi sottotitolati, tra cui anche il Tg1, e altre forme ?tecniche? di accesso. E nemmeno solo con trasmissioni specifiche. La tematica deve essere affrontata dalla Rai con grande apertura e, nello stesso tempo, con responsabilità, anche nella normale programmazione”. Il tema della disabilità troverà spazio all?interno di un importante organismo, la Sede permanente di confronto sulla programmazione sociale. “Un organo consultivo”, spiega Gasparri. “Con 12 membri nominati dal ministero delle Comunicazioni e scelti tra i rappresentanti di commissioni e organizzazioni senza fini di lucro, e 12 nominati dalla Rai”. E il Segretariato sociale? “Chiaro che la sua funzione esce potenziata da queste nuove priorità. Certo, sta all?azienda, nella sua organizzazione interna, dargli maggiore visibilità”.


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