Formazione
Gasparri sulla Rai che verrà. Tv sociale sperasi
Come sarà il prossimo contratto di servizio della tv pubblica? Ci sarà posto per i temi impegnati? Il ministro assicura di sì.
A fine anno scade il contratto di servizio della Rai, l?accordo con decorrenza triennale siglato dal ministero delle Comunicazioni, dal governo italiano e dall?azienda di viale Mazzini che definisce contesti e missione del servizio pubblico radiotelevisivo.
«Il contratto è quasi pronto e rispetteremo la scadenza del prossimo gennaio» garantisce il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che sulla puntualità aveva preso un impegno. Da quella sessantina di articoli sapremo quale televisione vedremo nei prossimi tre anni. E soprattutto che peso avrà il sociale nella programmazione.
Una tv pubblica che racconti anche una società italiana fuori dagli stadi, dalle passerelle e dai talk show esibizionistici si può ben fare, con quei 1.300 milioni di euro che frutta ogni anno il canone. Il precedente contratto di servizio identificava 15 aree tematiche sociali (dai minori, ai disabili) e dava una particolare attenzione alla programmazione per bambini; nel 2000-2001 sono state destinate 1.422 ore ai temi sociali e 44 notizie nei tg al giorno. Dei contenuti del nuovo, invece, ancora non si conoscono i dettagli.
Lo scorso luglio, il ministero ha convocato i rappresentanti del Terzo settore, della Chiesa, la conferenza dei Rettori e quella delle Regioni. Il mondo delle associazioni ha chiesto una maggiore permeabilità con le redazioni giornalistiche e un rafforzamento del Segretariato sociale. «Sui contenuti si sta ancora discutendo», dice Gasparri, mentre dalla Rai preferiscono non rilasciare interviste, anche se il presidente Baldassarre aveva detto più volte che il prossimo contratto sarà all?insegna del sociale. «Il primo impegno è quello della trasparenza» continua il ministro, «poi dobbiamo far rispettare quanto previsto dal vecchio accordo che già conteneva indicazioni importanti». E tra le novità? «Introdurremo due nuovi temi: lotta alla droga e difesa della vita», rivela il ministro. Intanto, alcuni cambiamenti di programmazione hanno già fatto preoccupare. Sono state cancellate o trasferite a orari inadeguati alcune eccellenti trasmissioni per bambini. «Su questo abbiamo riscontrato forte attenzione da parte della Direzione generale Rai», dice Gasparri. «Abbiamo avuto la garanzia che le ore riservate a programmi per bambini aumenteranno del 30%, già in questi giorni. Ad esempio con mezz?ora in più per la trasmissione La Melevisione».
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