Salute

Gasparri contro la pillola tarocca online

La Roccella: «vigileremo»

di Redazione

“Presentero’ un esposto alla magistratura per segnalare l’eventualita’ che la pillola abortiva Ru486 possa essere somministrata in Italia fuori dai limiti della legge 194 che regolamenta l’aborto e che prescrive che tutto avvenga in ambito ospedaliero”. Lo ha annunciato ieri il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Come abbiamo piu’ volte rilevato anche nel corso dell’indagine conoscitiva al Senato – aggiunge Gasparri – questo medicinale non potra’ essere utilizzato fuori dagli ospedali. E’ ovvio che non ci sara’ la sua vendita nelle farmacie, ma bisognera’ anche controllare che non si aggirino questi vincoli normativi utilizzando la rete internet”.

Quindi il farmaco, per Gasparri, “potrebbe” girare online. Per Aduc, invece, sul web la pillola tarocca circola già, «da sempre», «su migliaia di siti internet»: «chi conosce un minimo il Web, sa che si trova di tutto online. La Ru486 viene “venduta” da sempre insieme a Viagra, morfina, vaccini contro l’influenza A ecc. ecc. su migliaia di siti Internet».

Eugenia Roccella ha accolto con favore l’idea di Gasparri: «Sulla pillola abortiva Ru486 e’ necessaria una costante attenzione e vigilanza da parte di tutte le autorita’ politiche e sanitarie coinvolte: dall’Aifa alle regioni, dal ministero della Salute, al Parlamento. Il rischio infatti e’ che il metodo farmacologico si trasformi in un aborto ‘fai da te’ o a domicilio, fuori dai canali e dalle garanzie previsti dalla legge 194. Ringraziamo quindi il senatore Maurizio Gasparri per l’impegno con cui segue la questione e assicuriamo che anche il governo fara’ la sua parte», ha detto in una dichirazione ufficiale.

Aduc invece commenta così: «Gasparri non trova di meglio che dare la colpa all’Aifa per aver fatto quello che l’Europa gli imponeva, ovvero registrare il farmaco attraverso la procedura Ue di mutuo riconoscimento». Nella sua dichiarazione infatti Gasparri annunciava anche: «Nell’esposto faro’ presente le responsabilita’ che si e’ assunto il direttore dell’Aifa, dottor Guido Raisi, che talvolta ha affrontato con superficialita’ questo tema. Gli esponenti dell’Aifa sappiano che non sfuggiranno in alcun momento alle loro eventuali responsabilità».

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