Sostenibilità

Gas serra: presentato l’Italian Carbon Fund

Il Fondo, in linea con i meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto e dall’Ue, sostiene, tramite operazioni di Carbon Finance, iniziative in grado di ridurre le emissioni nocive

di Benedetta Verrini

Il cambiamento climatico del pianeta mina la capacità di perseguire uno sviluppo sostenibile: è dunque necessario uno sforzo straordinario e globale per ridurre l?incidenza delle emissioni di anidride carbonica. Senza un?azione comune si stima un aumento della temperatura media del pianeta tra 1,4 e 5,8 gradi Celsius nel secolo XXI con conseguenti gravi pericoli ambientali per il futuro dell?umanità.

Sono le problematiche affrontate il 31 marzo scorso a Roma, nell’ambito del convegno “Italian Carbon Fund – Presentazione del Fondo Italiano per le riduzioni dei gas serra”. L’iniziativa è stata promossa dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio, dalla Camera di Commercio di Roma e dalla Banca Mondiale. Il Fondo sostiene iniziative che generano riduzioni di emissioni di gas serra, in linea con i meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto e dall’Unione Europea.

Il Fondo, in linea con i meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto e dall?Unione Europea, sostiene, tramite operazioni di Carbon Finance, iniziative in grado di generare riduzioni di emissioni di gas serra.
L?Italian Carbon Fund nasce da un accordo concluso tra Ministero dell?Ambiente e Banca Mondiale e prevede la possibilità di acquistare riduzioni di emissioni investendo in progetti che apportino benefici all?ambiente e impieghino tecnologie sostenibili nei Paesi in via di sviluppo o con economie in transizione.
Il Fondo è aperto alla partecipazione di aziende private e pubbliche italiane, che possono in tal modo acquistare crediti per la riduzione delle emissioni prodotte e così rispettare gli obiettivi di riduzione.

L?Italian Carbon Fund è stato progettato come un fondo fiduciario amministrato dalla Banca Mondiale tramite la sua Fund Management Unit (FMU). Ad oggi il contributo di avvio è stato versato dal Ministero dell?Ambiente con 40 milioni di dollari; i gestori del Fondo si aspettano di raggiungere 80-100 milioni entro il 2006.

Come funziona? I partecipanti al Fondo riceveranno una quota parte delle riduzioni di emissioni, proporzionale al contributo dato (pro rata), generate da progetti che il Fondo contribuisce a finanziare. Il contributo minimo previsto è di un milione di dollari rateizzabile. A fine vita del Fondo, il capitale restante sarà distribuito ai partecipanti secondo le quote di contribuzione, a meno di altri accordi con la Banca Mondiale. Ci si aspetta che il Fondo inizi già nel 2005-2006 a rilasciare riduzioni di emissioni, fino al 60% del totale delle riduzioni di emissioni generate al 2012.

?L?Italian Carbon Fund – ha dichiarato il Ministro dell?Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli – è uno strumento innovativo per ridurre i costi di abbattimento dell?anidride carbonica e nello stesso tempo favorire e sostenere gli investimenti delle imprese italiane all?estero nello sviluppo di tecnologie ed energie pulite ed in progetti di forestazione. Esso quindi serve per attrezzare il nostro paese a rispettare gli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto con i minori costi e i migliori risultati economici e ambientali?.
?L?integrazione del concetto di sostenibilità nell?agire economico – spiega Paolo Buzzetti, Presidente di AeT – Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della CCIAA di Roma, è uno dei cardini della responsabilità che un?impresa deve avere nei confronti del suo territorio di riferimento e non è un caso che il Protocollo di Kyoto preveda il coinvolgimento a pieno titolo dei sistemi imprenditoriali. Promuovere e accompagnare lo sviluppo del sistema imprenditoriale in questo senso è fortemente insito nel ruolo istituzionale del Sistema Camerale. Siamo quindi stati pronti a rispondere immediatamente alla sollecitazione del Ministero dell?Ambiente e della Banca Mondiale per promuovere e realizzare congiuntamente questa iniziativa. L?avvio dell?ICF – conclude Buzzetti – consentirà al sistema industriale italiano di conoscere e utilizzare i meccanismi della Carbon Finance per la regolamentazione dell?emissione dei gas serra a livello globale?.

?Al ministero italiano dell?Ambiente e del Territorio – spiega Ken Newcombe, Senior Manager della Banca Mondiale – viene riconosciuta la capacità di aver intravisto le potenzialità del carbon market e dei Cdm. Attraverso il Carbon Fund, alle aziende del settore privato è data la possibilità di acquistare a costi competitivi riduzioni di emissioni da progetti in Paesi in via sviluppo e con economie in transizione?.

Strumenti esistenti per contrastare l??effetto serra?

Protocollo di Kyoto:

* adottato nel 1997 da 178 Paesi. L?accordo prevedeva l?entrata in vigore a seguito della ratifica di un numero di paesi che comprendessero il 55% del livello di emissioni del 1990, cosa che è avvenuta con l?adesione della Russia nel 2004. Il Protocollo è dunque in vigore dal 16 febbraio 2005
* i Paesi che aderiscono dovranno ridurre o limitare le proprie emissioni per arrivare, tra il 2008 e il 2012, a una riduzione complessiva di almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990;
* vari i meccanismi di riduzione individuati, tra i quali quello della Carbone Finance.

Lo schema di Emissions Trading (ETS) dell?UE:

* imposizione di un tetto massimo di emissioni di CO2 da medie e grandi sorgenti fisse, implementata attraverso Piani di Allocazione Nazionale. Sono circa 15.000 gli impianti interessati in Europa, di cui circa 2.900 in Italia;
* due le fasi di attuazione previste: 2005-2007 (pilota) e 2008-2012.

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