Cultura

Gas e produttori uniti contro la tangenziale

Il movimento No Tem in piazza contro la Tangenziale est esterna milanese, che taglia campi e buone prassi

di Redazione

“L’apertura dei cantieri necessari per realizzare la Tem, Tangenziale est esterna di Milano è imminente: a partire dall’ultima settimana di marzo, si svilupperà dal campo-base approntato lungo la Rivoltana e verrà, inizialmente, finanziata da un prestito-ponte di 120 milioni di euro”. Lo ha annunciato, con un comunicato stampa diffuso martedì 6 marzo, Tangenziale esterna spa. I cantieri verranno aperti, dunque, nonostante manchino all’appello oltre l’80% delle risorse necessarie per completare l’opera: “il conto, gli investimenti complessivi previsti per la realizzazione dell’opera, ammonta a quasi due miliardi:al momento mancano i soldi, non possono cancellare il nostro progetto per un cibo locale con un’opera che rischia di restare incompiuta”,fanno sapere gli aderenti alla rete Desbri, distretto di economia solidale della Brianza, ovvero Gas (Gruppi di acquisto solidale), associazioni, produttori e cittadini della zona, una delle cui iniziative verrà messa a rischio proprio per il passaggio della Tem: il progetto ‘Spiga e madia’, filiera del pane che nel raggio di 50 chilometri passa dal coltivatore al consumatore (uno dei casi modello di filiera corta in Italia), si basa su campi che la nuova tangenziale taglierà in pieno nel suo passaggio.
 
Non c’è una data certa per la chiusura dell’accordo con le banche, che saranno le grandi finanziatrici dell’opera, ma Tem spa ha deciso di dare comunque il via al primo lotto dei lavori. “Ciò significa che la realizzazione dell’opera parte, che non è certo che i lavori arrivino a compimento, mentre l’unica certezza è che uno dei primi lavori, la rotonda che collegherà la Tangenziale all’A4, sorgerà, sui terreni agricoli dove 600 famiglie dei Gruppi di acquisto solidali della Brianza coltivano da anni il grano per il loro pane”, spiegano i promotori di Spiga e madia, “in un terreno convertito all’agricoltura biologica dalla sapienza contadina e con il sostegno dell’economia solidale brianzola, nella Provincia più cementificata d’Italia”.

Ma i Gas non ci stanno: la mattina di sabato 24 marzo 2012 si danno appuntamento a Caponago (MB), per aiutare nella propria attività Franco Viganò, l’agricoltore che lavora il terreno per conto dei gruppi d’acquisto. “Facciamo appello alle istituzioni coinvolte, Provincia di Milano, Provincia di Monza e Brianza e i Comuni interessati dall’opera, affinché non barattino presunte esigenze di mobilità con il diritto delle comunità alla sovranità alimentare”, conclude il gruppo di Spiga e madia.

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