Economia

Gardini: «Al Sud sempre più difficile l’accesso al credito»

«No a un federalismo iniquo, imprese sane a rischio di sopravvivenza»

di Redazione

“Negli ultimi anni nelle regioni del Sud sono stati progressivamente chiusi i rubinetti del credito alle imprese che oggi rischiano di scomparire e già adesso vedono pregiudicate le politiche di sviluppo. Occorrono misure che accrescano la disponibilità di credito, al fine di sostenere processi di capitalizzazione oltre che gli investimenti delle cooperative operanti nel settore agricolo e agroalimentare”. È l’allarme lanciato da Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative durante il convegno “Credito per le imprese agricole del Mezzogiorno”, organizzato da Fedagri a Lametia Terme (CZ). “È un richiamo alle istituzioni – ha proseguito Gardini – affinché non si realizzi un federalismo iniquo, che rischia di acuire l’enorme divario già esistente tra Nord e Sud del Paese”.

“Il credito è precondizione per la tenuta del reddito dei produttori – ha aggiunto Gardini – per questo, qui in Calabria, abbiamo voluto riunire imprese, banche e istituzioni per dare risposte concrete e rapide alle esigenze di liquidità delle imprese agricole cooperative”.

“Come Fedagri, forti dell’azione di rappresentanza unitaria dell’Alleanza delle cooperative italiane – ha concluso Gardini – continueremo a confrontarci con tutti gli enti interessati per sciogliere una volta per tutte il nodo del difficile rapporto che molte imprese, cooperative e non, hanno con il credito e che troppo spesso le rende incapaci di intraprendere processi di innovazione, di crescita dimensionale e di investimento, necessari per essere protagoniste sul mercato”.

“Le condizioni più aspre di accesso al credito – ha affermato il segretario generale di Confcooperative Vincenzo Mannino – sono dovute alle maggiori richieste di rientro e ai più alti tassi di interesse praticati dalle banche. Fenomeni di cui vogliamo invertire la tendenza, impegnandoci da un lato a far conoscere agli istituiti bancari il modello di impresa cooperativa e dall’altro stimolando le nostre aderenti a ricorrere agli strumenti che Confcooperative ha già a disposizione. Da ultimo chiediamo già da tempo alle nostre cooperative di attivare processi di integrazione e di strutturarsi meglio: un eccessivo sottodimensionamento scoraggia le banche ad erogare prestiti”.

In questo senso rientra l’azione di Fondosviluppo, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione aderente a Confcooperative. “Nonostante la Calabria sia una terra martoriata da diffusa criminalità oltre che dalla carenza cronica di infrastrutture – ha sottolineato Michele Trematerra, assessore regionale all’Agricoltura – esistono nella regione imprese sane, che hanno investito e che vorrebbero continuare ad investire. Chiediamo per queste realtà risposte dalla politica nazionale sia in chiave di accesso al credito sia in termini di vere e proprie misure di sviluppo, supportate da adeguate risorse”.

A rappresentare il mondo delle banche sono intervenuti Luigi Duranti di Banca Agrileasing, e Luigi Lafratta del Banco di Napoli. “Negli ultimi anni – ha detto Duranti – il sostegno delle Banche di Credito Cooperativo nei confronti del settore primario è cresciuto notevolmente”. Lafratta ha poi ha rimarcato l’impegno del Banco di Napoli nel dare risposte di sistema al settore primario evidenziando che “maggiori risultati potrebbero essere raggiunti se gli istituti di credito comprendessero meglio le sue peculiarità del settore agricolo”.


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