Politica

Garante Infanzia, urge la nuova nomina

Lunedì 12 ottobre Filomena Albano riprenderà servizio come magistrato, dopo quattro anni da Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. Il mandato è scaduto quasi sei mesi fa, ma ancora i Presidenti di Camera e Senato non hanno reso noto il nuovo nome. Ma il nuovo Garante deve essere nominato quanto prima, in modo che non si venga a creare alcun vuoto istituzionale. I bambini sono già stati fin troppo dimenticati

di Redazione

Oggi è l’ultimo giorno da Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza per Filomena Albano. Lunedì 12 ottobre lascerà l’incarico di titolare dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza per rientrare nel ruolo organico della magistratura. «Il mio incarico, della durata di quattro anni e non rinnovabile, è scaduto il 28 aprile e da quella data ho continuato a esercitare le funzioni in regime di prorogatio per garantire la continuità dell’azione dell’Autorità. Il 22 luglio scorso, poi, il Csm ha deliberato il mio rientro», spiega Albano in un messaggio di saluto. Il decreto ministeriale che dispone il rientro in magistratura della Garante è stato pubblicato sul bollettino del Ministero della giustizia lo scorso 15 settembre: lunedì scadrà quindi l termine finale perché Filomena Albano riprenda servizio come magistrato. L’avviso per la manifestazione di interesse a svolgere il ruolo di Garante è del 12 marzo 2020, con scadenza 11 aprile 2020. Già a maggio il Gruppo CRC aveva chiesto una rapida nomina del nuovo Garante, poiché «il diffondersi della pandemia da Covid-19 in Italia non ha fatto che mettere ancor più in evidenza l’importanza del ruolo di presidio dei diritti umani che gli Istituti di garanzia, come l’Autorità garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sono chiamati a svolgere, specie rispetto alle fasce della popolazione più vulnerabili. Preoccupa in questo senso il rischio di un forte arretramento culturale, perché i bambini/e e i ragazzi/e non sono stati considerati come persone, ma via via come ‘figli’, ‘alunni’ o come possibili fonti di contagio, senza una visione d’insieme e quindi senza pianificare un’azione strategica per l’infanzia e l’adolescenza. Il ruolo dell’Autorità garante ha un preciso impegno rispetto alla diffusione della cultura dell’infanzia e dell’adolescenza finalizzata al riconoscimento dei minori come soggetti titolari di diritti».

«Quelli alla guida dell’Autorità sono stati oltre quattro anni di lavoro densi e impegnativi, nei quali l’Agia ha percorso un cammino importante verso la sua graduale e progressiva definizione all’interno del sistema istituzionale. La conclusione dell’incarico arriva in un momento particolare per il nostro Paese: l’emergenza sanitaria sottolinea in maniera ineludibile il ruolo assegnato dalla legge all’Autorità. C’è bisogno di assicurare piena attuazione ai diritti di bambini e ragazzi. Occorre che le loro esigenze siano poste al centro delle scelte presenti e future. Penso in particolare agli studenti che affrontano ogni giorno le conseguenze della pandemia, ai minorenni con disabilità, a quelli che vivono in condizione di povertà, a quelli che vivono in famiglie fragili, ai minorenni migranti e ai minorenni che incrociano la giustizia, sia come autori di reato che come vittime. Il ruolo dell’Autorità – conclude Albano – è fondamentale per il Paese per dare voce ai bambini e ai ragazzi da una posizione di terzietà». Qui il bilancio che ha tracciato in un’intervista con Vita.

L’auspicio? Uno solo: «Che i presidenti di Camera e Senato nominino quanto prima il nuovo Garante in modo che non si venga a creare alcun vuoto istituzionale». Lo chiede Filomena Albano, lo chiediamo tutti noi.

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