Welfare

Garante detenuti Lazio: troppi tagli

Secondo Angiolo Marroni i tagli ai fondi per il funzionamento delle carceri nel Lazio sono pesantissimi

di Redazione

Per garantire nel 2011 il vitto agli oltre 6.400 detenuti presenti nelle 14 carceri del Lazio, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, avrà a disposizione 740mila euro in meno rispetto al 2010. Ammonta, invece, al 58% il taglio delle risorse destinate al funzionamento degli asili per i figli delle detenute. A disposizione ci sono, infatti, solo 200mila euro a fronte dei 475 mila stanziati nel 2010.
Secondo il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, che ha diffuso i dati, sono pesantissimi i tagli ai fondi per il funzionamento delle carceri del Lazio. Su 15 capitoli di spesa, i tagli rispetto al 2010 sfiorano il 15%: quest’anno, infatti, il budget è di poco superiore ai 20 milioni di euro, a fronte degli 23.180.000 del 2010.

«Nella programmazione di spesa nazionale del Dap 2011 – ha detto Marroni – c’è uno sbilancio di oltre 20 milioni di euro fra fabbisogno stimato (106 milioni) e risorse disponibili (85 milioni). Di questi, 3 milioni mancheranno al Lazio, dove già nel 2010 ci fu una riduzione dei trasferimenti del 30%, che faceva seguito al dato negativo del 2009. Quest’anno la situazione è ancora peggiore e si corre il rischio di paralizzare ogni tipo di attività nelle carceri, con conseguenze drammatiche per i detenuti e per quanti vivono e operano negli istituti». Quello che preoccupa è che i tagli si contrappongono a una crescita annua del 6,7% dei detenuti. Un dato che quasi si raddoppia nel Lazio, con un incremento dei reclusi dell’11,5% annuo.

Nel Lazio, i tagli più rilevanti riguardano il funzionamento degli asili nido per i figli delle detenute, gli interventi per il trattamento dei detenuti tossicodipendenti (- 81mila euro) e, soprattutto, il budget destinato ai detenuti lavoranti. Per quest’ultima voce, nel 2011 sarà tagliato quasi un milione di euro.
«Un dato, questo, particolarmente importante – ha proseguito Marroni – perché vuol dire che saranno, inevitabilmente, ancora ridotte le ore di lavoro destinate alle pulizie e alla manutenzione degli istituti e sarà sacrificato il lavoro dei detenuti ‘spesinì e degli scrivani, degli addetti alle cucina e alle biblioteche e a coloro che lavorano nelle infermerie».

«Se i dati saranno confermati, il Prap e le singole direzioni delle carceri non hanno molti margini di manovra – ha concluso il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni – per restare nei limiti imposti dal budget si dovrà tagliare di tutto, comprese le fondamentali attività trattamentali, quelle scolastiche e di formazione professionale, le attività ludiche e di svago e, soprattutto gli interventi di carattere assistenziale e sanitario, come il sostegno psicologico e la mediazione culturale. Per questo ho scritto al capo del Dap Franco Ionta; senza un deciso cambio di rotta le carceri italiane rischiano seriamente il tracollo».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.