False imprese
Gamberini: «Occorre un maggiore contrasto verso chi sfrutta i lavoratori ed elude il fisco»
Un fenomeno noto da tempo, ma che ancora persiste. Il presidente di Legacoop richiama il Governo a un'azione più incisiva, indicando alcune soluzioni praticabili
di Redazione
Sfruttamento, evasione fiscale, concorrenza sleale. Sono alcuni aspetti che contraddistinguono un fenomeno preoccupante, non nuovo e comunque da arginare, quello delle false imprese. A tal proposito, il presidente nazionale di Legacoop, Simone Gamberini, commenta: «Apprezziamo e condividiamo la decisione della Camera dei Deputati di approvare, nell’ambito del Dl Pnrr, l’ordine del giorno dell’onorevole Maria Cecilia Guerra che impegna l’esecutivo a valutare l’opportunità di intervenire con azioni specifiche volte a contrastare l’attività di intermediazione illecita di manodopera svolta da false imprese, tra le quali anche false cooperative. Auspichiamo che questa raccomandazione trovi la pronta disponibilità del Governo».
Gamberini ricorda poi che «negli ultimi anni il legislatore ha emanato diversi provvedimenti di legge volti a contrastare il fenomeno della falsa impresa recependo, nella legge di bilancio per il 2018, alcune proposte avanzate dall’Alleanza delle cooperative, promotrice della campagna “Stop alle false cooperative”, con la raccolta di centomila firme per una legge d’iniziativa popolare. Provvedimenti che hanno avuto l’effetto positivo di contenere il fenomeno delle false cooperative e, al contempo, di accrescere l’attenzione verso altre forme giuridiche di esercizio dell’impresa in forma collettiva, come la Srl semplificata, spesso strumentalmente utilizzata dalla criminalità per generare profitto illecito, attraverso fenomeni di sfruttamento di manodopera a basso costo ed elusione ed evasione fiscale».
Adesso però, aggiunge Gamberini, «è necessario proseguire su questa strada, qualificando l’azione di contrasto alle false imprese che lucrano illegalmente sulla pelle dei lavoratori, intervenendo su aspetti specifici. In particolare, occorre rivedere: la disciplina in materia di appalti, con particolare riferimento al contrasto alle gare al massimo ribasso e alla revisione dei prezzi a seguito del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro; la disciplina in materia di rappresentanza delle parti sociali ai fini della contrattazione collettiva, per rendere più stringente l’applicazione dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative e rendere illegali i cosiddetti contratti pirata; la disciplina in materia attività di vigilanza nei confronti delle imprese, per creare un coordinamento delle diverse autorità ispettive, puntando al controllo di tutte le false imprese».
Infine, il presidente di Legacoop indica la necessità di «una riforma del sistema di vigilanza sulle cooperative che rafforzi la capacità di controllare tutte le imprese cooperative e non solo quelle aderenti alle principali centrali cooperative».
Credits: la foto d’apertura è di Alex Kotliarskyi su Unsplash; la foto di Simone Gamberini è di Legacoop
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