Economia

Galan inverte la rotta

«Sulla ricerca non dobbiamo restare indietro». Coldiretti: «Spetta ai cittadini decidere»

di Redazione

«La mia visione è diversa da quella dei Ministri che mi hanno preceduto». Lo ha detto il ministro  delle Politiche agricole Giancarlo Galan ieri, a proposito degli Ogm. Che l’ex governatore del Veneto la pensasse in modo diverso dai suoi predecessori Zaia e Alemanno era stato chiaro sin da subito. Ora arriva il primo atto ufficiale. Sugli organismi geneticamente modificati si volta pagina.

Ieri il Consiglio agricolo europeo, in corso in Lussemburgo, avrebbe dovuto decidere sull’importazione e il commercio di sei tipi di mais transgenici. Alla fine non si è trovata una posizione comune e la palla passerà alla Commissione. Il ministro italiano ha comunque sottolineato la sua posizione: «Non cambio la posizione espressa fin qui dall’Italia sui dossier riguardanti questi sei mais ogm, destinati all’alimentazione animale, competenza prevalente del ministero della Salute. Per l’avvenire, per lo meno per quanto riguarderà le mie competenze di ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – ha precisato – ho intenzione di far valere un punto di vista più aperto: incoraggerò la ricerca e la sperimentazione anche in questo campo.

Non permetterò che l’Italia si ritrovi a pagare gap difficilmente recuperabili in un terreno strategico come la conoscenza. Il mio è il paese di Guglielmo Marconi e di Enrico Fermi e anche per questo non può imporre stop ingiustificati a chi spende la propria intelligenza e la propria vita nella ricerca del sapere e della conoscenza»

Sulla ricerca, ha aggiunto Galan, «non vogliamo restare indietro rispetto agli altri Paesi. Non tratteremo gli Ogm come banditi in agguato o come pericoli a prescindere, studieremo e vedremo, anche perchè in alcuni settori non si sono dimostrati affatto nemici, per esempio nella preparazione dei farmaci». La posizione del ministro ha provocato la reazione degli agricoltori. Per la Coldiretti «occorre decidere se i pochi soldi pubblici disponibili per la ricerca devono essere destinati agli Ogm o a cose ben piu’ importanti per il nostro futuro – ha affermato il presidente Sergio Marini – spetta inderogabilmente ai cittadini e ai popoli decidere se, quando e come applicare i risultati scientifici che la ricerca mette a disposizione e su questo punto la scelta di dire no alla coltivazione degli ogm fatta dall’Italia è stata lungimirante».


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