Welfare

Gaffe del Welfare: le informazioni per i disabili sono scadute

È successo a Foggia. Ce ne riferisce Emiliano Moccia

di Redazione

?Il lavoro di un disabile dà valore alla tua azienda?. Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non poteva scegliere slogan migliore per sensibilizzare le aziende e per rendere ancora più forte la sua sincera attenzione verso i soggetti diversamente abili nell?anno europeo a loro dedicato. Per due giorni, infatti, davanti al Pronao della Villa comunale di Foggia ha fatto sosta un camper attrezzato per dare informazioni, distribuire materiale utile all?inserimento mirato dei disabili, consegnare kit d?approfondimento ad imprese, associazione ed istituzioni. Ma tutti i sintomi di questa particolare ?sensibilità? esternata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nei confronti delle persone portatrici di handicap, sono stati messi alla berlina dal sindacato della Cgil che ha potuto constatare sul campo l?infondatezza e la superficialità del materiale distribuito: la legge 68/99 che ha fatto e sta facendo da cornice a questa campagna d?informazione sull?inserimento lavorativo-mirato dei disabili è difatti cambiata, ma i libretti elargiti dagli operatori del camper a tutti coloro che si sono fermati al banchetto per ricevere le documentazioni necessarie in materia di inserimento lavorativo dei disabili, non riportano alcun tipo di cambiamento e soprattutto riportano una norma che ormai non esiste più. Gli operatori del camper sanno che «La legge 68/99 obbliga le aziende che hanno più di 15 dipendenti ad assumere lavoratori disabili», ha spiegato Filippo Sonnante del camper che portava la scritta ?Il lavoro di un disabile dà valore alla tua azienda. Ma c?è di più. Secondo il libricino fatto stampare con cura minuziosa dal ministero sotto l?egida di Roberto Maroni, le ?imprese che occupano da 16 a 35 dipendenti devono assumere un lavoratore disabile; quella da 36 a 50 dipendenti, due lavoratori disabili; oltre i 50 dipendenti, l?azienda assume un numero di disabili pari al 7 per cento dei lavoratori occupati?. Posta in questa maniera la legge 68/99 fa ben sperare i soggetti diversamente abili per una loro ipotetica collocazione in un ambiente lavorativo anche se «è chiaro che per consentire l?inserimento aziendale mirato di un soggetto portatore di handicap occorre effettuare un?analisi della situazione; ciò deve avvenire proprio per fare incontrare nel migliore dei modi la domanda di lavoro del disabile con l?impiego che andrà ad occupare al fine di evitare che questi blocchi o rallenti l?attività produttiva. Le aziende che assumano i diversamente abili», ha continuato Sonnante, «hanno anche alcuni vantaggi: rimborso economico per le spese di adeguamento del posto di lavoro; sgravi fiscali; finanziamento di attività volte a favorire l?inserimento lavorativo dei disabili». Ma come si crea l?incontro tra aziende e soggetti portatori di handicap che vogliono lavorare? «I disabili possono rivolgersi ai Servizi di inserimento socio lavorativo presenti nelle Aziende sanitarie locali di ogni città o, in mancanza dei Sisl, possono recarsi nelle cooperative private che prendono il posto delle Asl. Entrambi», ha proseguito, «hanno un compito ben preciso: tracciare un profilo socio-lavorativo del soggetto disabile per consentire all?azienda intenzionata a fare un?assunzione, di scegliere la persona più adatta ad un determinato settore». Ma lo sforzo dei due operatori del camper di far capire alle aziende che si sono recate al loro banchetto informativo e ai soggetti portatori di handicap che hanno ritirato tutto il materiale indispensabile per conoscere bene la norma, sembrerebbe essere stato inutile. Ma la nuova legge sul lavoro dice che? «La legge numero 30/2003 sulla riforma del lavoro ha cancellato i principi degli articoli 13, 14 e 22 del decreto 68/99 che già faceva acqua da tutte le parti poiché la norma non era rigida e le graduatorie di assunzione non erano assolutamente rispettate», ha ricordato Lino Del Carmine, della Cgil foggiana, che in occasione della sosta del camper è stato protagonista di un fatto curioso. «Quando ho visto il camper che dava informazioni sui diversamente abili che vogliono lavorare mi sono avvicinato per sapere qualcosa di più, anche perché a ritirare brochure e kit illustrativi c?era una signora che spingeva la sedia a rotelle di sua marito. A quel punto ho dato un?occhiata alla legge 68/99 che veniva spiegata e mi sono reso conto che il ragazzo dietro al banchetto stava dicendo cose che ormai non esistono più. Non a caso mi ha chiesto di portargli il testo della nuova legge perché neanche lui sapeva come mai gli avessero dato dei kit praticamente privi di efficacia. La cosa che non comprendo proprio», ha concluso Del Carmine, «è come sia possibile che un ministero come quello del Lavoro e delle Politiche Sociali finanzi una simile attività che andrà in giro per l?Italia fornendo alla gente del materiale vecchio e soprattutto buttando al vento i soldi dei cittadini». Emiliano Moccia


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