Famiglia

Gaber: Milano lo saluta e si commuove

Tantissima gente. Una canzone. Un lungo applauso: così la città ha detto ciao al suo cantore. Il resoconto di un momento di affetto e di rispetto

di Stefano Arduini

“Non insegnate ai bambini la vostra morale, e’ cosi’ stanca e malata, potrebbe far male – giro giro tondo cambia il mondo”, poi un lunghissimo applauso sotto un cielo azzurrissimo.

Così, con un verso della sua ultima canzone si è chiusa oggi alle 16 e 30 la messa in omagggio a Giorgio Gaber tenuta all’abbazia di Chiaravalle (alle porte di Milano).

All’interno della chiesa numerosi esponenti della politica, il sindaco meneghino Albertini e Berlusconi fra gli altri, e molti amici del mondo dello spettacolo ( Celentano, Lauzi, Morandi, Cuccarini, Remigi, Beruschi e altri ancora). Fuori ad attendere il feretro migliaia uomini e donne (per lo più sulla cinquantina e oltre) commosse hanno sentito la messa grazie a un microfono.

Ascoltate in assoluto silenzio le parole del giornalista dell’Avvenire Massimo Bernardini, amico di famiglia, che ha ricordato la laicità di Gaber, “una laicità che voleva dire rifiuto del dogma, una laicità che sfociava nel genio, come accaduto per due soli altri personaggi: Giovanni Testori e Pierpaolo Pasolini e come riconosciutogli in più occasioni da don Giussani”.

Concluso il discorso di Bernardini, la moglie Ombretta Colli (si erano sposati trenta anni fa proprio nella chiesa di Chiaravalle) ha seguito la bara all’esterno dell’abbazia, salutando la gente che sempre di più si accalcava nel tentativo (riuscito) di toccare e baciare la bara stessa.

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