Formazione
Gabarra s’impegna con il Papa. “Una provincia solidale”
Il presidente della Provincia di Roma illustra al Sommo Pontefice, che ha ricevuto in udienza i vertici dell'amministrazione capitolina, gli impegni sulla pace e la solidariet
L’impegno della Provincia di Roma a favore della pace, dell’equità sociale, dei bambini, delle famiglie, degli anziani, degli immigrati e dei poveri è stato illustrato dal presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra davanti al papa Giovanni Paolo II nell’incontro d’inizio d’anno con gli amministratori di Roma e del Lazio. ”All’inizio del nuovo anno Lei – ha aperto il suo intervento Gasbarra – ci ha voluto ricordare che l’amore vince tutto. E’ l’amore, dunque, la forma più alta e più umana di rapporto fra le persone. Ad affrettare la vittoria dell’amore, Lei Santità, chiama a raccolta tutti. Monsignor Tonino Bello amava ripetere che “la pace non è solo un fucile spezzato, e neppure una bilancia con i piatti in equilibrio”.
E Gandhi a chi gli diceva che la verità e la non violenza non hanno posto nella politica e negli affari replicava: ‘Non vi è speranza per il mondo sofferente se non sulla via stretta e diritta della non violenza”’. ”L’accettazione coraggiosa della sfida della pace chiama in causa anche le istituzioni pubbliche. La Provincia di Roma – ha proseguito Gasbarra – vuole dare un contributo concreto all’instaurazione di quella che Lei, Santità, ha definito ‘la Civiltà dell’amore’. Senza giustizia non c’è pace e non c’è giustizia senza solidarietà”.
Il presidente della Provincia ha quindi ricordato che ”proprio per questo, nei primi mesi di governo, i nostri sforzi si sono indirizzati alla realizzazione di una maggiore equita’ sociale, all’attenzione alle famiglie e specialmente ai bambini, ai giovani, agli anziani in difficoltà, ai poveri sempre in numero crescente, ai diversamente abili, agli immigrati, senza distinzione di razza, cultura, credo politico e religione. Oggi ribadiamo – ha concluso Gasbarra – la volontà di fare della Provincia di Roma l’istituzione dell’amore e del sostegno alla pace, la casa dell’accoglienza dove i bisogni delle persone rappresentano il primo impegno del nostro lavoro”.
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