Famiglia

G8: per un riforma della Banca mondiale

“Se i G8 sono gli amici dei poveri, figuriamoci i nemici!” La “poverta’” dei G8 e delle istituzioni finanziarie internazionali

di Redazione

Genova, 19 luglio 2001 – Il vertice dei G8 di Genova scopre la poverta? globale come il suo soggetto principale, e non passa più giorno in cui non si fa sentire alla media globale uno dei suoi membri capo di stato per discreditare i contestatori del vertice di Genova come i veri nemici dei poveri. In un seminario organizzato oggi nel quadro del vertice alternativa del Genoa Social Forum, emerge invece una realtà quasi opposta. ?Dai documenti che sono alla base delle discussioni del G8 sulla povertà emerge piuttosto chiaramente che il Summit non farà altro che ritirare fuori vecchie idee e ricette politiche che si sono rivelate totalmente inadeguate negli ultimi venti anni per raggiungere una crescita equa e sostenibile che creasse dei benefici reali ai poveri?, dice Martin Koehler della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale. ?Il Rapporto Globale del 2001 sulla Povertà, redatto dalla Banca mondiale, dal Fondo Monetario internazionale e dalle banche regionali di sviluppo in vista della discussione dei G8 a Genova, ripete per l?ennesima volta come il commercio e la liberalizzazione degli investimenti siano l?unico approccio efficace per la riduzione della povertà globale. La proposta della presidenza italiana – Oltre la cancellazione del debito -, che figurera? come il risultato delle discussioni dei G8, aggiunge molto poco a questo posizione delle istituzioni finanziarie internazionali che, tramite la loro infinita ripetizione, cerca di ottenere un carattere di verità superiore. Ma questa ?verità? non è stato mai approvata e sempre di meno si presta per mascherare il completo fallimento di un modello di sviluppo basato sulle politiche neoliberiste?, conclude Koehler . Recenti dati analitici pubblicati dall?UNCTAD, l?agenzia dell?ONU specializzata su commercio e sviluppo, suggeriscono piuttosto l?opposto. I redditi nei paesi più poveri si sono ridotti considerevolmente sebbene ci sia stato un aumento del commercio e della liberalizzazione negli ultimi dieci anni. La crescita in questi paesi è rallentata nell?ultimo decennio. Se le statistiche sembrano mostrare una crescita per il gruppo dei paesi poveri presi nell?insieme, cio?è dovuto alla crescita economica della Cina, uno dei paesi che non hanno aderito alle raccomandazioni dei G8 e delle istituzioni finanziarie internazionali di spingere ad una liberalizzazione economica in tempi rapidi. ?Purtroppo, i dati dell?UNCTAD non sono stato neanche presi in considerazione nel Rapporto Globale 2001 sulla Povertà delle Banche multilaterali?, aggiunge Koehler. Gli esperti intervenendo al seminario hanno sottolineato l?inadeguatezza di far passare il vertice di Genoa come una svolta storica nella lotta contra la povertà. ?Noi non ci opponiamo alla globalizzazione in quanto tale, noi vogliamo la globalizzazione dei diritti e della giustizia sociale. Ciò a cui ci opponiamo sono le politiche neoliberali che sono state imposte ai paesi del Sud del mondo negli ultimi venti anni, ed hanno dimostrato di essere devastanti. Ora i paesi del G7 dicono di voler combattere la poverta?? Se si vuole combattere la povertà e le disparità di reddito, bisogna prima impedire che queste si formino?, affermava Fabien Lefrancois della ONG francese ?Agir Ici?. ?I G8 stanno usando la Banca mondiale ed il Fondo monetario come un bastone mal mascherato come una carota per aprire i paesi poveri per i loro interessi. Se facessero seriamente sulla riduzione della povertà, i G8 chiederebbero alla Banca ed al Fondo di cancellare i loro crediti verso i paesi in via di sviluppo. Se questi G8 sono gli amici dei poveri, figuriamoci i loro nemici? ha dichiarato Pamela Foster, coordinatrice dell?Halifax Coalition del Canada. ?I G8 devono aprire gli occhi e orecchie alla gente povera, non solo le loro borse, se vogliano convincerci che si muovono oltre la retorica che conosciamo per i venti anni della loro politica neoliberalista?, ha dichiarato Pamela Foster. ?Gli investimenti diretti esteri, l?aumento della liberalizzazione dei mercati, anche i doni, sono spesso dei veri e propri cavalli di Troia, quando provengono dai G7 e dalle istituzioni finanziarie gestite dai loro governi? ha dichiarato Shamali Guttal di Focus on the Global South di Bangkok. ?Queste azioni aprono i paesi alle multinazionali che non si conformano agli standard riconosciuti internazionalmente, aumentando la povertà e il degrado ambientale.? Le ong che si radunano per il public forum di Genova invece propongono un insieme di nuovi meccanismi per combattere la poverta? nel mondo, inclusa una cancellazione totale del debito dei paesi in via di sviluppo, l?imposizione di una tassa sulle speculazioni valutarie ed incentivare l?ownership per lo sviluppo dei paesi invia di sviluppo e delle loro societa? civili. Per ulteriori informazioni: Campagna per la Riforma della Banca mondiale www.crbm.org


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