Non profit

G8: per la Focsiv, un piano di “inazione” per l’Africa

Secondo Sergio Marelli, direttore generale della federazione, il piano "colpisce per la sua vuotezza e per l'assenza di impegni o scadenze concrete".

di Daniela Romanello

?’Un vertice concreto’, ha esordito il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa finale. Ma questa concretezza appare tutt?altro che confermata dal Piano di Azione per l?Africa, e le speranze per una nuova relazione tra l?Africa ed i Paesi ricchi sembrano essere state ampiamente messe in discussione dall?incapacità degli 8 grandi di tradurre in pratica le speranze sollevate alla vigilia del Vertice”. Così la Focsiv, federazione di 56 ong di volontariato internazionale, inizia il suo critico comunicato sul G8 appena conclusosi a Kananaskis, tra le montagne canadesi. ?Il piano di ?inazione? dei G8 per l?Africa colpisce per la sua vuotezza e per l?assenza di impegni o scadenze concrete, ha dichiarato Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo ? FOCSIV. La mancanza di obiettivi quantificati in un documento finale unicamente composto da manifestazioni di ?buona volontà? dei Paesi ricchi mette seriamente in discussione la possibilità di raggiungere gli ?Obiettivi del Millennio? (dimezzare la povertà entro il 2015) per cui la Banca Mondiale ha calcolato un fabbisogno di almeno 54 miliardi di dollari l?anno. A fronte di ciò, i G8 si sono impegnati unicamente per 12 miliardi di dollari all?anno, impegno al quale si aggiunge 1 miliardo di dollari destinato a fornire un po? di ossigeno all?iniziativa HIPC sulla cancellazione del debito dei Paesi più poveri. E? ben poca cosa rispetto ai 300 miliardi di dollari di debito che ancora pesano sulle spalle dei Paesi dell?Africa!? ?Non si profila alcun vero rilancio sul piano dell?aumento delle risorse per l?aiuto allo sviluppo verso l?obiettivo internazionale dello 0,7% del PIL, ha continuato Sergio Marelli. Sul rilancio del Fondo Globale per la Salute, ancora al di sotto del 50% del totale richiesto dalle Nazioni Unite, i leaders africani avevano richiesto impegni precisi che purtroppo mancano completamente dal Piano di Azione per l?Africa varato a Kananaskis.? Alla già denunciata assenza di consultazioni con la società civile africana, si aggiunge al termine di questo Vertice l?allarmante concezione per cui gli aiuti per l?Africa sono considerati alla stregua di un premio per i ?primi della classe?, ovvero per quei governi che dimostreranno di essersi scrupolosamente attenuti alle regole dettate dai Paesi ricchi. Sempre secondo Sergio Marelli, ?Tutelare i Diritti Umani, garantire l?educazione per tutti i bambini, rendere accessibili i costi dei farmaci essenziali sono dei doveri che non possono essere subordinati a nessuna condizionalità, tantomeno alle valutazioni dell?operato di governi, quelli africani.? Le proposte dei leaders africani erano basate sull?impostazione di un partenariato collettivo , forte e responsabile. La risposta dei leaders dei Paesi ricchi appare invece basata sul tentativo di ?selezionare? i Paesi cui offrire sostegno, senza peraltro investire risorse sostanziali per questo scopo. Ma, come ha ripetuto il Presidente sudafricano Mbeki, il Piano di Azione per l?Africa non è che un punto di partenza, e la forza dell?iniziativa africana non sta nelle risposte che altri vorranno dare, ma nella convinzione con cui gli africani stessi si assumeranno la responsabilità diretta di far decollare il continente. Equivoci, quindi? Come quelli che appaiono dalle parole del Presidente del Consiglio Berlusconi quando commenta il Piano di Azione per l?Africa come un modo di aiutare Paesi ricchi di risorse, che sono rimasti indietro a causa della mancanza di democrazia e delle guerre? ?Come si può sottacere che contemporaneamente all?assunzione di decisioni da parte dei G8 ? conclude Sergio Marelli – il nostro Parlamento ha varato la riforma della Legge 185/90 che allarga le maglie dei controlli e delle limitazioni del commercio delle armi, causa di guerre alle quali si riferisce il nostro Presidente del Consiglio? Come si può dimenticare alcuni piccoli dettagli sulle caratteristiche di un sistema economico mondiale che, ad esempio, ha costretto i Paesi poveri ad aumentare le proprie esportazioni del 40% nell?ultimo decennio, vedendone però diminuire il valore totale del 30%? Di questo passo Kananaskis diventerà l?effigie di 8 potenti, ritiratisi in cima alla montagna, sempre più distanti dai loro cittadini e dai bisogni dei poveri della terra.?


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA