Cultura
G8: otto le mozioni presentate alla Camera
Sei a firma dell'Ulivo, una della Maggioranza e una di Rifondazione
di Redazione
Saranno almeno otto le mozioni sottoposte all’attenzione dell’aula di Montecitorio sui temi del vertice G8 di Genova. Alle originarie sei (due a firma Boato ed una a firma Burlando relative al vertice vero e proprio, due a firma rispettivamente Calzolaio e Giordano concernenti la ratifica del Protocollo di Kioto, una a firma Crucianelli relativa alla cosidetta Tobin Tax), si sono aggiunte infatti una mozione firmata dai capigruppo della maggioranza ( Vito, La Russa, Volonté e Cé per la Lega Nord), ed una presentata da Rifondazione Comunista.
Se la mozione del gruppo di Prc invita alla cancellazione della riunione del G8 di Genova, quella della maggioranza ripercorre le tracce della posizione illustrata dal governo in occasione del question-time della scorsa settimana. Garantire dunque ”la liberta’ di manifestazione in modo
pacifico e non violento ai cittadini ed alle Ong presenti” nel capoluogo ligure, ma anche assicurare ”lo svolgimento degli incontri dei capi di Stato e di Governo” con modalita’ ”confacenti all’identita’ ed al prestigio
dell’Italia, assicurando l’incolumita’ fisica dei partecipanti e quella degli abitanti di Genova”.
L’intenzione della maggioranza (un ruolo particolare é destinato a giocare in proposito il Ministro degli Affari esteri, Renato Ruggiero), e’ di verificare la possibilità di convergere su un documento comune con l’opposizione dell’Ulivo.
Il testo sottoscritto dalla Casa delle Liberta’ impegna il governo ad adoperarsi durante i lavori del vertice G8 di Genova perche’ al centro dei
dibattiti e degli orientamenti venga posta la ”Agenda Internazionale sostenuta anche dal Segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan, centrata sulla lotta alla poverta’, al flagello dell’Aids e delle altre grandi malattie
endemiche, sulla cancellazione del debito pubblico dei Paesi piu’ poveri”. Il documento della coalizione di maggioranza prevede che il governo assicuri ai prossimi vertici dei Paesi piu’ industrializzati ”una piu’ ampia e stretta partecipazione dei principali Paesi in via di sviluppo, dei Paesi meno avanzati, delle nazioni Unite e delle principali organizzazioni internazionali”. Per quanto riguarda il protocollo di Kioto, la mozione
impegna l’esecutivo ”a collaborare con gli altri Paesi europei per l’approvazione; a favorire un piu’ stretto e proficuo dialogo con gli Usa per una comune ricerca sull’ambiente”.
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