Non profit

G8, lo scetticismo de Il Sole 24 ore

Anche dal giornale degli industriali critiche al summit dei potenti che "rassicurano ma appaiono isolati"

di Piergiorgio Greco

Anche gli industriali sono scettici sul G8. Un editoriale pungente de il Sole 24 ore di oggi, firmato da Adriana Cerretelli, ha evidenziato alcuni limiti del summit che si è appena concluso in Canada.

“Anche se i comunicati si prestano ad assecondare abdicazioni e amnesie dei Grandi” si legge a pag. 4 “ci pensa poi la realtà a rovinare la festa, scoprendone i bluff, mettendo a nudo il loro ottimismo con il trucco”.

“Non è certo la prima volta” è scritto più avanti “che i grandi consessi internazionali si trasformano in costosi “spot” per vendere immagini e prodotti più o meno adulterati. Però forse mai come nel romitaggio di Kananaskis è emerso il senso di isolamento dei Grandi: dal mondo esterno e circostante e dal loro stesso mondo interno di separati in casa, condannati ad una cooperazione necessaria ma sempre più difficile, a un dialogo che invece di avvicinare sembra scavare tra loro solchi di incomprensioni e conflittualità sempre più profondi”.

Inoltre, “ad accentuare isolamenti e strabismi di una cooperazione tutta in salita quando riesce a manifestarsi, provvedono poi le democrazie dovunque in balie di politiche del consenso “istantaneo”. Governi risucchiati dalle logiche domestiche, incapaci di volarvi sopra guardando più alto e lontano, di fatto condannati al “nazional-isolazionismo””.

“In queste condizioni” conclude l’editoriale “il recupero del vecchio spirito dei vertici intorno al caminetto, dei contatti diretti e formali tra i leader, non puiò andare molto lonatano. Il governo globale del mondo dovrà ancora aspettare. E per ora rassegnarsi a quello dell’America superstar. Più o meno isolata”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.