Non profit
G8.Le proposte di Sergio Marelli
Per il direttore generale del FOCSIV, bisogna intervenire alla radice delle cause della povertà
di Redazione
“Con un miliardo di persone che soffrono la fame aumentate con la crisi alimentare che si è abbattuta su intere popolazioni, il negoziato commerciale non si può trattare come un capitolo a parte, distaccato e parallelo rispetto alle iniziative sulla sicurezza alimentare. Il G8 deve trovare un accordo per lo sblocco del Doha round verso un consenso inclusivo delle richieste dei Paesi più poveri”. Il Direttore Generale di Volontari nel mondo FOCSIV, Sergio Marelli, commenta così la dichiarazione dei G8 sul commercio.
Parole con cui Marelli riafferma che la crisi alimentare e la relativa promessa di 12 miliardi di dollari per affrontarla deve essere gestita dalle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite finanziando progetti di sostegno all’agricoltura familiare. “La crisi alimentare ha dimostrato che le regole del commercio internazionale sin qui adottate e il modello agricolo finora perseguito (intensivo, industriale, orientato alle esportazioni), hanno creato le condizioni per amplificare gli effetti della crisi alimentare nei paesi poveri. Produrre per esportare invece che per sfamare le persone mina la capacità delle comunità di fronteggiare in maniera adeguata questa crisi”, spiega Marelli. La FOCSIV resta convinta che senza rimuovere alla radice gli ostacoli e le cause della fame, quali le politiche commerciali distorsive, nessuna iniziativa straordinaria degli otto grandi per la sicurezza alimentare sarà efficace. “Perché si risolva il problema della fame nel mondo, occorre un impegno su più fronti: dalla promozione di politiche agricole sostenibili al bando delle speculazioni finanziarie sui prodotti agricoli; dalla eliminazione immediata di tutti i sussidi alle esportazioni al garantire un trattamento speciale e differenziato ai paesi più poveri esonerandoli dalla liberalizzazione dei prodotti agricoli; dal riconoscere il diritto al cibo in tutti gli accordi internazionali allo stralcio delle questioni agroalimentari dalla giurisdizione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per ricollocarle sotto la responsabilità delle agenzie delle Nazioni Unite specializzate”, sottolinea il Direttore Generale della FOCSIV. “Dopo la crisi alimentare, climatica ed economico-finanziaria, le economie industrializzate non possono più negare che l’agricoltura deve tornare tra le grandi priorità dell’agenda politica. Senza riflussi protezionistici e con la determinazione imposta dal miliardo di persone che la FAO censisce come affamati che crescono allo scandaloso ritmo di 100 milioni all’anno”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.