Non profit

G8: l’appello delle ong della Focsiv

Un richiamo a mantenere gli impegni per l'Africa

di Emanuela Citterio

“Il Vertice di Kananaskis deve essere dunque l?occasione per fissare impegni concreti e scadenze ben precise”. A sottolinearlo sono le organizzazioni non governative di ispirazione cristiana che fanno capo al coordinamento Focsiv. Ad un anno dal Vertice di Genova i Capi di Stato e di Governo del G8 stanno discutendo in questi giorni a Kananaskis (Canada) sul seguito da dare agli impegni presi in quell?occasione, in particolare la risposta alle proposte dei leader africani espresse nel NEPAD-Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell?Africa.
“Secondo le stime della Banca Mondiale, per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del 2015 (sanciti dalle Nazioni Unite) l?Africa ha bisogno ogni anno di alemno 54 miliardi di dollari addizionali tra remissione del debito e aiuto allo sviluppo” si legge nel comunicato delle ong italiane. “Nonostante i recenti impegni degli Stati Uniti e dell?Unione Europea, più della metà dei fondi necessari manca ancora all?appello, mentre le statistiche dicono che tra il 1990 e il 2000 l?aiuto allo sviluppo destinato all?Africa è diminuito del 43%”.
?Si tratta di un?opportunità importante per un nuovo Patto per lo Sviluppo tra l?Africa e i Paesi ricchi ? dichiara Sergio Marelli, Direttore Generale della FOCSIV (la Federazione di 56 Ong di volontariato internazionale) ? a condizione che sia i rappresentanti dei Paesi africani che la società civile vengano pienamente coinvolti nei processi decisionali. Non è più possibile prendere decisioni così importanti senza riscontro e confronto alcuno con chi ne vive le conseguenze sulla propria pelle. ?
?Il fardello del debito e la debolezza dei finanziamenti allo sviluppo ostacolano il raggiungimento di un livello minimo di accesso ai servizi di base, soprattutto per la popolazione più povera ? spiega Massimo Pallottino dal Canada, dove segue il Vertice in rappresentanza della FOCSIV. Tre anni dopo il vertice di Colonia, in cui venne rilanciata l?iniziativa a favore dei Paesi maggiormente indebitati, l?Africa sta ancora lottando con il fardello del debito: dieci Paesi africani pagano ancora oggi cifre più elevate per il servizio del debito che le spese sanitarie e l?educazione.?
?Ribadiamo con fermezza che la costruzione della pace e della giustizia sociale sono le precondizioni indispensabili per la sicurezza e la sostenibilità di tutto il pianeta ? conclude Marelli ? e troviamo alquanto sconcertante che, mentre a Kananaskis si discute del Piano DDR (Disarmament Demobilisation and Reintegration) per la prevenzione dei conflitti, il nostro Parlamento stia in queste stesse ore ratificando l?accordo quadro europeo sul commercio delle armi, che introduce pesanti limitazioni alla normativa in vigore (legge 185).?

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