Cultura

G8: la lettera delle conferenze episcopali

I vescovi dei Paesi del g8 scrivono ai leader politici.

di Redazione

In vista del prossimo G8, che si terrà in Giappone dal 7 al 9 luglio, i presidenti delle nove Conferenze episcopali dei Paesi facenti parte del gruppo (Canada, Stati Uniti, Giappone, Francia, Italia, Germania, Scozia, Federazione Russa, Inghilterra e Galles), hanno scritto una lettera, chiedendo un rinnovato impegno nella lotta alla povertà e nell’affrontare i cambiamenti climatici.

Rivolgendosi ai capi di Stato delle rispettive nazioni, i presuli lanciano un appello affinché “le promesse fatte durante il G8 di Gleneagles nel 2005 e di Heiligendamn nel 2007, siano riaffermate e concretizzate”: in particolare, i vescovi ricordano che, nel 2005, le nazioni più ricche promisero di spendere 50 miliardi di dollari in più ogni anno per sostenere lo sviluppo entro il 2010. Ora è tempo di rinnovare questa promessa, scrivono i presuli, “e di impegnarsi maggiormente nell’ambito della salute, dell’educazione e degli aiuti umanitari”.

I presidenti delle nove Conferenze episcopali spiegano, poi, quanto sia urgente e necessario affrontare la crisi alimentare mondiale, soprattutto per l’impatto che essa ha sulla diffusione dell’Aids, della malaria e di altre malattie. Per questo, i presuli chiedono alle nazioni del G8 di valutare proposte che mitighino l’impatto della crisi alimentare mondiale sulle comunità più povere, incrementando i servizi sanitari e educativi, ed avendo, come obiettivo, politiche di mercato rispettose della dignità umana e del lavoro.

Ma per assicurare il successo duraturo di queste misure, concludono i vescovi, i poveri devono essere resi capaci di diventare artefici del loro personale sviluppo. “Il nostro impegno religioso e morale nel proteggere la vita umana e promuovere la dignità dell’uomo – afferma inoltre il card. Cormac Murphy-O’Connor, presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles – ci spinge ad essere particolarmente preoccupati per i più poveri e i più vulnerabili della famiglia umana, specialmente per quelli che vivono nei Paesi in via di sviluppo”.

Sulla stessa linea, il card. Keith O’Brien, presidente dei vescovi scozzesi: “Oggi, non c’è sfida più grande al mondo – dice – della riduzione della povertà, che distrugge la vita di milioni di persone nel sud del mondo”. “I leader del G8 – conclude – hanno la grande opportunità di portare avanti cambiamenti positivi e duraturi, che vadano incontro agli Obiettivi per lo sviluppo del Millennio fissati per il 2015”.


Lettera dalle Conferenze Episcopali Nazionali ai Leader dei Paesi del G8

luglio 2008

Angela Merkel – Cancelliere, Germania
Dmitry Anatolyevich Medvedev – Presidente, Russia
Stephen Joseph Harper – Primo Ministro, Canada
Gordon Brown – Primo Ministro, Regno Unito
Nicolas Sarkozy – Presidente, Francia
George W. Bush – Presidente, Stati Uniti d’America
Yasuo Fukuda – Primo Ministro,Giappone
Silvio Berlusconi – Presidente del Consiglio dei Ministri, Italia

Cari Leader del Gruppo del G8:
Nell’approssimarsi del summit del G8 in Giappone, scriviamo in rappresentanza dei vescovi cattolici ai capi delle nostre rispettive nazioni per esortarvi a intensificare il vostro impegno e le vostre azioni mirate alla riduzione della povertà nel mondo e alla risoluzione dei problemi legati ai mutamenti climatici.
Riproponiamo l’invito fatto dal Santo Padre, Papa Benedetto XVI, alle Nazioni Unite durante la sua visita in aprile: “Questioni di sicurezza, obiettivi di sviluppo, riduzione delle ineguaglianze locali e globali, protezione dell’ambiente, delle risorse e del clima, richiedono che tutti i responsabili internazionali agiscano congiuntamente e dimostrino una prontezza ad operare in buona fede, nel rispetto della legge e nella promozione della solidarietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta. Penso in particolar modo a quei Paesi dell’Africa e di altre parti del mondo che rimangono ai margini di un autentico sviluppo integrale, e sono perciò a rischio di sperimentare solo gli effetti negativi della globalizzazione.”
Il nostro impegno religioso e morale a tutela della vita e della dignità umana ci porta a esprimere particolare preoccupazione nei riguardi dei membri più poveri e vulnerabili della famiglia umana, specialmente quelli dei paesi in via di sviluppo. L’esperienza della Chiesa Cattolica al servizio dei bisogni delle comunità più povere ci spinge a raccomandare al Summit i temi dello sviluppo e dell’Africa.
E’ criticamente importante che voi ribadiate e riprendiate gli impegni sostanziali sottoscritti a Gleneagles nel 2005 e a Heiligendamm nel 2007 . Nel 2005 i paesi più ricchi del mondo promisero di stanziare, entro il 2010, ulteriori 50 miliardi di dollari l’anno per l’assistenza allo sviluppo, col proposito di destinarne il 50% solo all’Africa. Questo impegno deve essere mantenuto e ulteriori contributi devono essere destinati all’assistenza medica, all’istruzione e agli aiuti umanitari. Il summit delle Nazioni Unite di settembre 2008, dedicato agli obiettivi di sviluppo del millennio, offrirà un’importante opportunità per la mobilizzazione di una più ampia comunità internazionale.
La crisi alimentare mondiale, che devasta le comunità più povere in modo sproporzionato, e i flagelli terribili di AIDS, malaria e altre malattie, rendono ancora più urgente un’azione concertata. Vi chiediamo di prendere in considerazione proposte concrete per mitigare l’impatto della crisi alimentare sulle comunità più povere, per incrementare la spesa per la salute e l’istruzione e per intraprendere politiche commerciali che rispettino la dignità dei lavoratori in quanto persone. Perché le misure abbiano successo a lungo termine, è necessario che i poveri vengano messi nella condizione di essere arbitri del loro sviluppo. Promuovere le loro capacità di intervento e di partecipazione nei processi economici, sociali, politici e culturali è un prerequisito essenziale per lo sviluppo.


L’agenda del vostro summit include ancora una volta i mutamenti climatici globali, tema particolarmente sentito dalle persone di fede che provano l’esigenza di proteggere il divino creato. In qualità di vescovi cattolici, siamo particolarmente allarmati per l’impatto dei mutamenti climatici sui poveri. I poveri, che meno hanno contribuito al loro aggravamento, sono destinati a subire in modo sproporzionato gli effetti dannosi dei mutamenti climatici, che includono anche conflitti potenziali, aumento dei costi dell’energia e danni alla salute. Ciò si verifica nei nostri paesi così come in Africa e nelle altre nazioni in via di sviluppo. I costi delle iniziative atte a prevenire e a fronteggiare le dannose conseguenze dei mutamenti del clima dovrebbero essere sostenuti principalmente dalle nazioni più ricche, che hanno tratto maggiore profitto economico dalle emissioni, non dovrebbero gravare indebitamente sui poveri. Andrebbero adottate specifiche soluzioni che permettano alle nazioni più povere di fronteggiare gli effetti dei mutamenti del clima e di partecipare allo sviluppo economico mondiale senza contribuire a peggiorare tali effetti.
Il vertice del G8 tratterà molti temi di cruciale importanza per la vita e la dignità dell’uomo. Preghiamo affinché il vostro incontro sia illuminato da quello spirito di collaborazione che solo vi potrà permettere di promuovere il bene comune, intraprendendo misure concrete volte a ridurre la povertà e ad affrontare i mutamenti climatici.

 

In fede,

Rev.mo Robert Zollitsch
Arcivescovo di Freiburg
Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca (Deutsche Bischofskonferenz)

Rev.mo James Vernon Weisgerber
Arcivescovo di Winnipeg
Presidente della Conferenza Episcopale Canadese

Sua Eminenza Jean-Pierre Bernard Cardinale Ricard
Arcivescovo di Bordeaux
Presidente della Conferenza episcopale Francese (Conférence des Evêques de France)

Rev.mo Peter Takeo Okada
Arcivescovo di To¯kyo¯
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Giapponese

Rev.mo Joseph Werth
Vescovo della Transfigurazione di Novosibirsk
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Russa

Sua Eminenza Keith Patrick Cardinal O’Brien
Arcivescovo di Edimburgo e St Andrews,
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Scozzese

Sua Eminenza Cormac Cardinal Murphy-O’Connor
Arcivescovo di Westminster
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles

Sua Eminenza Francis Cardinal George
Arcivescovo di Chicago
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica degli Stati Uniti

Sua Eminenza Angelo Cardinal Bagnasco
Arcivescovo di Genova
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Italiana

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