Non profit
G8, la Coalizione contro la Povertà chiede l’impegno del governo
Presente con una delegazione, la Coalizione ha chiesto ai rappresentanti italiani di fare proprie le tematiche climatiche e alimentari. Di seguito il testo del comunicato inviato
di Redazione
Una rappresentanza della Coalizione Italiana contro la povertà – la rete di 71 ONG, enti non profit e realtà associative della società civile italiana –è presente al Summit del G8 di Hokkaido in Giappone per fare pressione sul Governo italiano affinché siano mantenuti gli impegni internazionali presi in passato e si rafforzi la credibilità del nostro Paese nell’affrontare il costante aggravarsi della povertà e degli effetti dei cambiamenti climatici. Si chiede inoltre ai nostri rappresentanti istituzionali di far proprie tali tematiche e di considerarle punti irrinunciabili per l’agenda del prossimo G8 che si terrà nel 2009 a La Maddalena in Italia.
Siamo sempre più lontani dal raggiungimento del 1° Obiettivo del Millennio che si propone di “eliminare la fame e la povertà estrema”. La crisi alimentare dovuta alla crescita dei prezzi dei cereali, all’aumento del costo dell’energia ed alla riduzione delle aree destinate alla coltivazione di cibo a favore della produzione di fuel from biomass e mangimi per gli animali, è imputabile ad un’iniqua redistribuzione delle risorse, tale da provocare situazioni di povertà e di difficile accesso al cibo anche nei Paesi occidentali indipendentemente dai livelli di ricchezza nazionale.
L’emergenza alimentare si accompagna all’emergenza climatica: le emissioni di CO2 e dei Gas a Effetto Serra continuano a crescere in maniera preoccupante e richiedono misure urgenti per la loro drastica riduzione e il rispetto dei limiti di sostenibilità. Diventa urgente l’impegno verso tagli significativi delle emissioni, in un range tra il 25% e il 40% entro il 2020 e di almeno l’80% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990.
I fenomeni migratori – connessi con condizioni di povertà, disastri ambientali, conflitti sociali e guerre per il controllo delle risorse naturali – risultano spesso accompagnati da gravi abusi dei diritti umani, in particolare per le donne, i bambini e le persone portatrici di disabilità, che ad ogni latitudine sperimentano specifiche discriminazioni e odiose violazioni delle libertà fondamentali.
La condizione del lavoro su scala globale, le recenti crisi economiche e finanziarie provocano e accrescono le disuguaglianze non solo tra Nord e Sud del mondo, ma anche all’interno dei Paesi del Nord.
Siamo lontani, inoltre, dal raggiungimento di un altro importantissimo obiettivo che riguarda lo sviluppo in materia di salute e di istruzione globale: la garanzia alla salute, l’accesso universale alle cure per l’AIDS, la lotta a tutte le pandemie e a tutte le forme di disabilità nei Paesi in Via di Sviluppo.
Occorre dare risposte concrete alle gravi crisi economiche, finanziarie e ambientali e alle ripercussioni di queste sull’economia mondiale e sulla salute dell’uomo. Per essere efficaci è urgente agire in netta discontinuità con il passato, recuperando il ruolo della politica e il valore di una partecipazione democratica dei cittadini alla governance globale.
Solo così si potrà lavorare congiuntamente contro la povertà, per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e assicurare a ciascun individuo il godimento dei diritti fondamentali e l’accesso ai beni comuni.
La Coalizione Italiana contro la Povertà, chiede al Governo italiano un impegno concreto affinché promuova azioni per affrontare i cambiamenti climatici, destini le risorse per lo sviluppo rispettando gli impegni presi di fronte alla comunità internazionale, e garantisca l’accesso ai beni comuni sia durante il G8 in Giappone che verso la preparazione del prossimo G8 in Italia.
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