Volontariato

G8, la cittadella dei manifestanti

La prima dei nostri inviati a Genova racconta come si sta organizzando la protesta

di Carlotta Jesi

La cittadella dell’anti-G8, in piazzale Martin Luther King, sembra la tranquilla attesa di un grande concerto: capannelli di giovani, bivacchi con zaini, chiacchiere in compagnia. I banchetti delle associazioni distribuiscono materiale informativo, chiedono firme, forniscono informazioni.
Un grande pulman di Medici senza frontiere ricorda la battaglia sudafricana contro le multinazionali del farmaco e una grande mostra spiega le ragioni che hanno spinto Mandela a violare i diritti commerciali dei medicinali anti-Aids.
La mostra include – particolare toccante – l’esposizione dei 250 mila firmatari della campagna Drop the case, per l’annullamento del processo di Pretoria intentato dalle industrie al Stato sudafricano. Già duecento questa mattina hanno visitato l’allestimento.
Intorno i colori dell’anti-G8 la cui marea, seppure lentamente, comincia a salire. Una compagnia multicolore che indossa le varie magliette della protesta: da quelle arancioni del Gsf, a quelle bianche di Attac e Lilliput (ma con motivi diversi) a quella nera delle associazioni dei malati di Aids.
Un grande cartello in cinque lingue offre istruzioni per le giornate e informazioni utili per chi arriva.

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