Volontariato

G8: il programma dell’Italia secondo il ministro uscente Bassanini

Si punterà all'utilizzo delle tecnologie nel campo della cooperazione allo sviluppo

di Gabriella Meroni

Le tecnologie informatiche come chiave della nuova politica di cooperazione economica allo sviluppo: questa, secondo Bassanini, sara’ la linea che l’Italia sosterra’ al prossimo G8. ”Se Berlusconi non cambia idea – ha detto il ministro per la Funzione Pubblica – proporremo questo processo di crescita, che ha capacita’ autopropulsive. Ma bisogna – ha sottolineato – cambiare le priorita’ rispetto a quelle fissate finora”. Al primo posto restano, naturalmente, le grandi emergenze come quella alimentare, ma al secondo posto, anziche’ costose opere pubbliche come le autostrade, bisogna mettere l’educazione e la alfabetizzazione di base. Al terzo posto lo sviluppo della rete elettrica e di tlc, che assorbono sicuramente meno risorse economiche di infrastrutture di viabilita’, salvando quindi capitali da investire nella alfabetizzazione. ”Le priorita’ nelle politiche allo sviluppo sono cambiate”, ha detto Bassanini, aggiungendo che e’ pero’ necessario anche un quadro legale e giuridico favorevole allo sviluppo di internet e di una rete di tlc. In altri termini se vi sono controlli su cio’ che va in internet si creano delle difficolta’. Il ministro ha fatto l’esempio della Cina, il cui governo ha appena chiesto all’Italia assistenza per la riforma della Pubblica Amministrazione. Attualmente la Cina conta 22 milioni di utenti internet, ma il tasso di crescita e’ cosi’ elevato che tra un anno saranno 350 milioni, e quindi il cinese potrebbe diventare la prima lingua sul web, con tutti i problemi connessi all’uso degli ideogrammi. Per questo, ha ribadito Bassanini, la alfabetizzazione di base e’ una priorita’ piu’ importante della costruzione di autostrade. ”In Cina il governo sa bene che con la diffusione di internet a certi livelli si apriranno le porte anche alla informazione non ufficiale. Ma – ha commentato Bassanini – il governo sa anche di non poter rinunciare a questo grande propulsore della crescita”.


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